Festa della Natività. Il Papa: "Maria ci accompagni nel nostro cammino alla sequela
di Cristo"
La Chiesa celebra oggi la Natività di Maria, una festa introdotta nel settimo secolo
da San Sergio I Papa. Benedetto XVI, al termine dell’udienza generale, riferendosi
a questa memoria liturgica, ha sottolineato che “Maria ci precede nel cammino della
fede perché ‘ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore’”. Ha quindi invocato
l’intercessione della Madre di Dio perché “ci accompagni nel nostro cammino alla sequela
di Cristo”. Sulle origini di questa festa, Isabella Piro ha intervistato padre
Salvatore Perrella, vicepresidente dell’Associazione Mariologica Interdisciplinare
Italiana:
R. – Prima
di tutto questa non è una Festa di origine biblica, ma una Festa storico-teologica.
Come noi festeggiamo la nascita di Gesù e la nascita del suo precursore Giovanni Battista,
la Chiesa d’Oriente e di Occidente celebrano anche la Natività di Maria. Mentre per
il Battista e per Gesù la nascita è attestata dai Vangeli di Matteo e di Luca, per
Maria non abbiamo notizie nel Vangelo, ma il Protovangelo di Giacomo ci dice che i
genitori di Maria sono Gioacchino ed Anna: Gioacchino sacerdote del Tempio, Anna donna
santa e devota. Questa natività di Maria, di fonte apocrifa non evangelica, viene
considerata con la stessa dignità e valenza del racconto evangelico della visitazione
di Maria a Santa Elisabetta.
D. – Quale messaggio ci arriva da questa
Festa?
R. – Ogni nascita è gioia, luce e speranza. Ogni nascita è gloria
di Dio. Ogni nascita “dice” Dio. Ogni nascita “dice” la dignità dell’uomo. Se questo
è vero per Dio e per l’uomo, tanto più la Festa della Natività di Maria è festa della
Chiesa perché Maria chi è se non la Madre di nostro Signore, se non - come diceva
Paolo VI – la “Madre della Chiesa”? Perché nella nascita di Maria noi vediamo già
l’aurora di Colui che sarà il sole della giustizia: Gesù Cristo. L’inseparabilità
di Maria da Cristo e di Cristo da Maria si vede anche in questa Festa.
D.
– La Natività di Maria cosa insegna alla donna contemporanea?
R. – Se
noi guardiamo in modo realistico, la donna di oggi vuole essere proprietaria del suo
corpo e di se stessa. La Natività di Maria ci dice che ogni figlio nasce da un progetto
e questo progetto è ugualmente condiviso e corresponsabilizzato dal marito e dalla
moglie, cioè dai due che si amano. Quindi, la Natività di Maria è veramente motivo
di responsabilità perché colui che nasce deve nascere da un progetto di amore ed è
da questo progetto di amore che diventa carne della propria carne. E’ nato così anche
il Figlio di Dio, il Figlio di Maria. Quindi, è una Festa sicuramente impegnativa,
che ci fa riflettere sul senso della nascita, sul senso del vivere.
D.
– Come possiamo, quindi, celebrare questa Festa nel modo migliore?
R.
– Ricordandoci di essere nati anche noi e di essere nati da un progetto e di progettare
nel progetto di Dio la nostra esistenza, cioè rinascere in Dio. Possiamo rinascere
in Dio come Maria se sapremo, come Maria, pronunciare quotidianamente, pur nelle difficoltà,
il nostro “Fiat”.