Benedetto XVI al Consiglio d'Europa: la fede cristiana favorisce la condivisione dei
diritti umani universali
“Moderazione, saggezza e coraggio” sostengano la vostra “missione delicata e importante”,
così Benedetto XVI, ricevendo stamane i membri dell’Ufficio dell’Assemblea parlamentare
del Consiglio d’Europa. L’incontro è avvenuto nell’Auletta Paolo VI, dopo l’udienza
generale, in occasione del 60.mo anniversario della Convenzione europea dei diritti
dell’uomo. Il servizio di Roberta Gisotti.
Che la
vostra sia sempre una missione “al servizio del bene comune dell’Europa”, ha auspicato
il Papa, raccomandando “moderazione, saggezza e coraggio”, nell’affrontare questioni
“importanti” in agenda dell’Assemblea parlamentare, che interessano soprattutto “persone
che vivono situazioni particolarmente difficili o subiscono gravi violazioni della
loro dignità”: “persone affette da handicap, bambini che subiscono violenza, immigrati,
rifugiati, quelli che pagano il prezzo più alto per l’attuale crisi economica e finanziaria,
quelli che sono vittime di estremismi o di nuove forme di schiavitù, come il traffico
di essere umani, il commercio illegale di droghe e prostituzione”, e così anche le
vittime della guerra e a quanti vivono in democrazie fragili.
Il Santo
Padre si è detto “ben informato” degli sforzi in atto nel Consiglio d’Europa “per
difendere la libertà religiosa e opporsi alla violenza e all’intolleranza contro i
credenti in Europa e nel mondo intero"...
“ ... Keeping in mind the
context of today’s society….” "...tenendo conto il contesto della società
odierna dove s’incontrano differenti popoli e culture è imperativo – ha puntualizzato
– sviluppare la validità universale dei diritti umani cosi anche la loro inviolabilità,
inalienabilità e indivisibilità.”
Ha ricordato quindi Benedetto XVI
“i rischi associati al relativismo nell’area dei valori, dei diritti e dei doveri”,
e si è chiesto: “Se questi fossero privi di un oggettivo fondamento razionale, comune
a tutti i popoli, e fossero basati esclusivamente su particolari culture, provvedimenti
legislativi o sentenze giudiziarie, come potrebbero offrire un terreno solido e durevole
alle istituzioni sovranazionali, come il Consiglio d’Europa? Come potrebbe esserci
un fruttuoso dialogo tra culture” senza “principi universali intesi allo stesso modo
dagli Stati membri”? “Valori, diritti e doveri” che “sono radicati – ha ribadito il
Papa – nella dignità di ogni persona, qualcosa che è accessibile al ragionamento umano”.
“The Christian faith does not impede…..” “La fede
cristiana – ha concluso il Papa – non impedisce, ma favorisce questa ricerca, ed è
un invito a ricercare le basi soprannaturali di questa dignità.”