Più di 230 civili uccisi a Mogadiscio in due settimane
Oltre 230 civili sono stati uccisi e almeno 400 feriti nelle ultime due settimane
a Mogadiscio nei combattimenti tra truppe governative somale e insorti islamici shabaab.
Lo ha detto l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) secondo il quale
in seguito al riesplodere delle violenze si contano anche 23 mila profughi. Nel corso
dell'anno finora sono oltre 200 mila le persone che hanno dovuto abbandonare le loro
case. L’Onu si è detto “allarmato per l'ulteriore peggioramento” nella situazione
già gravissima nella capitale della Somalia.
Ennesimo attentato in Algeria:
5 uomini delle forze dell’ordine uccisi Tre agenti e due militari sono rimasti
uccisi ieri in Algeria, in due attentati compiuti vicino a Skikda e a Tebessa, lungo
la frontiera con la Tunisia. Numerosi attacchi, rivendicati da Al Qaeda per il Maghreb
islamico, sono stati compiuti in Algeria durante il mese del Ramadan. Mercoledi' scorso
un kamikaze si e' fatto esplodere contro un convoglio dell'esercito tra le montagne
della Cabilia, uccidendo due militari e ferendone una ventina.
In Afghanistan,
ucciso un governatore di distretto e il suo autista Un governatore di distretto
e il suo autista sono stati uccisi in un attacco di uomini armati sconosciuti nella
provincia settentrionale di Baghlan. "Il governatore del distretto di Bghlan-e Jadid,
Ahmad Joshan Pour, e il suo autista sono stati sorpresi in una imboscata da parte
di un numero sconosciuto di uomini armati", si legge in un comunicato dell'Isaf. Intanto,
dopo l’efferato omicidio del giornalista ieri, ha parlato oggi Sayed Yaqub Ibrahimi,
fratello di Sayed Pervez Kambakhsh, il giovane giornalista condannato prima a morte
e poi a 20 anni di reclusione per aver scritto dei diritti delle donne nell'Islam,
e graziato dal presidente Karzai, esattamente un anno fa. In Afghanistan, - ha detto
- nell'ultimo decennio, “c'è stata una catena di uccisioni di giornalisti compiuti
da assassini che rimangono nell'ombra. Si tratta per la maggior parte di omicidi di
natura politica, e non criminale: alcuni circoli politici nascosti cercano di reprimere
la libertà di espressione uccidendo i giornalisti”.
Il caso Sakineh è ancora
“sotto esame”: così il ministero degli Esteri di Teheran La giustizia iraniana
prosegue l'esame del caso di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la cui condanna a morte per
lapidazione è stata sospesa lo scorso luglio. Lo ha confermato il ministero degli
Esteri di Teheran. Oggi Teheran ha anche affermato che Francia e Italia sbagliano
a considerarlo un caso politico.
I ministri finanziari Ue approvano le nuove
misure sulla vigilanza I ministri finanziari della Ue hanno dato il via libera
alla riforma della vigilanza finanziaria, approvando il compromesso raggiunto nei
giorni scorsi col Parlamento europeo. Intanto nelle stesse ore il presidente della
Commissione Europea Barroso parlava in parlamento di crisi economica e di valori umani.
Il servizio di Fausta Speranza.
L’Unione
Europea vigilerà in modo nuovo su banche, assicurazioni, mercati finanziari. Dopo
il via libera oggi dell’Ecofin, il gruppo dei ministri delle Finanze, nella prossima
plenaria del 20 settembre, sarà il parlamento a votare in via definitiva le nuove
regole. In sostanza, da gennaio 2011, saranno operative tre nuove autorità europee
per monitorare flussi e meccanismi finanziari, dopo la crisi scoppiata a partire dalle
operazioni subprime. Nascerà anche lo European Systemic Risk Board (Esrb) che, sotto
la guida della Bce, dovrà vigilare e lanciare allarmi sui rischi per la stabilità
della zona euro. Intanto da parte sua, il presidente della Commissione Europea Barroso,
parlando al Parlamento, ha detto che l’Ue ha superato il peggio della crisi, raccomandando
ai leader di lavorare compatti, perché: o si nuota insieme o si affonda insieme.
Poi Barroso ha parlato della vicenda rom: “Ogni forma di discriminazione è puramente
inaccettabile”, - ha affermato - ma tutti i cittadini hanno “diritti e doveri” e serve
“equilibrio” tra il rispetto del principio della libera circolazione e quello della
sicurezza. E ha parlato del rischio di pericolose “strumentalizzazioni populiste”.
Poi una parola forte su Sakineh: la lapidazione è “una barbarie indicibile che non
ha alcuna giustificazione, sotto alcun codice morale o religioso”.
Sale
il bilancio delle vittime colpite dal virus del Nilo in Grecia Altre tre persone
sono morte in Grecia a causa del cosiddetto virus del Nilo trasmesso dalle zanzare,
portando a 18 il bilancio delle vittime. Malgrado l'inizio di una campagna di disinfestazione
aerea nella regione Nord, quella dove si registra la totalità dei casi, e il divieto
alle donazioni di sangue nelle aree più a rischio, sono saliti a 177 i casi registrati;
33 sono le persone attualmente in cura. Al momento l’unica difesa è la protezione
da punture di insetti.
La Bosnia dà il via alla campagna elettorale Per
le elezioni generali del 3 ottobre prossimo, in Bosnia-Erzegovina è cominciata ufficialmente
la campagna elettorale. Alla consultazione prendono parte 39 partiti, 11 coalizioni
e 13 canditati indipendenti. I circa tre milioni di elettori potranno scegliere fra
un totale di 8.149 candidati dei quali poco più del 63% sono uomini e quasi il 37%
donne. A essere eletti saranno i membri della presidenza bosniaca, il presidente ed
il vicepresidente della Repubblica Srpska e della Federazione croato-musulmana, le
due entità che compongono la Bosnia-Erzegovina sulla base degli accordi di Dayton
del 1995, e i rappresentanti dei dieci consigli cantonali della Federazione. Il costo
previsto per le elezioni è di 12,6 milioni di marchi bosniaci, circa 6 milioni di
euro.
In Sudafrica stop allo sciopero: i sindacati valutano una proposta
di Zuma Centinaia di migliaia di dipendenti pubblici sudafricani sono tornati
al lavoro oggi dopo la sospensione dello sciopero di tre settimane che ha colpito
il settore della scuola e della sanità. I sindacati si sono dati 21 giorni di tempo
per finalizzare un accordo di principio con i propri membri per porre fine alla disputa
sui salari che hanno provocato la protesta di 1,3 milioni di lavoratori, con enormi
disagi ai servizi pubblici. Lo sciopero era stato indetto per chiedere un aumento
di stipendio dell'8,6% e un sussidio per la casa di 1000 rand (107 euro) al mese contro
gli attuali 600. La settimana scorsa il governo di Zuma ha avanzato una nuova controproposta,
offrendo un aumento del 7,5% (contro il 7 della precedente proposta) e un sussidio
casa di 800 rand (anzichè 700). I lavoratori hanno respinto l'offerta, ma i sindacati
hanno chiesto più tempo per spiegarne meglio i dettagli ai propri membri.
La
Gillard resta alla guida dell’Australia Dopo tre giorni di fiato sospeso, il
partito laburista ottiene la maggioranza confermando il primo ministro uscente. Si
mette fine così all’impasse politica durata due settimane. La Gillard governerà per
la seconda volta. Il servizio di Elisa Castellucci.
Julia
Gillard si assicura oggi il sostegno di due dei tre deputati indipendenti, che le
garantiranno la necessaria maggioranza per poter governare; 76 seggi sui 150 del parlamento
australiano. Dopo 17 giorni di trattative, sono stati i deputati Rob Oakeshott e Tony
Windsor, ad assicurare il sostegno al primo ministro uscente, mentre Bob Katter ha
espresso il suo appoggio ai conservatori. Tutti e tre, deputati di distretti rurali,
sono fuoriusciti dal partito Nazionale, che fa parte della coalizione di conservatori
e che sostiene il liberale Abbot. I tre indipendenti hanno tenuto per giorni gli australiani
con il fiato sospeso, dopo che le elezioni del 21 agosto non avevano prodotto una
maggioranza chiara. Anche oggi la vittoria della Gillard non è stata esente da colpi
di scena: poco dopo l’ora di pranzo, il primo a rompere gli indugi è stato Katter,
che ha annunciato pubblicamente il sostegno ad Abbott. Un’ora dopo è stato il turno
dei laburisti. Ed è stato infine Oakeshott a spostare il peso della bilancia verso
la Gillard. “Il partito laburista - afferma la Gillard - è pronto a governare e a
dare vita ad un governo stabile e certo per i prossimi tre anni”.
Rilasciato
il peschereccio della Corea del Sud sequestrato il 10 agosto La Corea del Nord
ha rilasciato oggi il peschereccio del Sud sequestrato il 10 agosto scorso, con i
suoi sette uomini d'equipaggio, per aver superato il limite delle acque territoriali
nel Mar del Giappone. Lo hanno reso noto alcuni funzionari della guardia costiera
sudcoreana. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Elisa Castellucci)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 250
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del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.