2010-09-07 15:15:37

Più di 230 civili uccisi a Mogadiscio in due settimane


Oltre 230 civili sono stati uccisi e almeno 400 feriti nelle ultime due settimane a Mogadiscio nei combattimenti tra truppe governative somale e insorti islamici shabaab. Lo ha detto l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) secondo il quale in seguito al riesplodere delle violenze si contano anche 23 mila profughi. Nel corso dell'anno finora sono oltre 200 mila le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case. L’Onu si è detto “allarmato per l'ulteriore peggioramento” nella situazione già gravissima nella capitale della Somalia.

Ennesimo attentato in Algeria: 5 uomini delle forze dell’ordine uccisi
Tre agenti e due militari sono rimasti uccisi ieri in Algeria, in due attentati compiuti vicino a Skikda e a Tebessa, lungo la frontiera con la Tunisia. Numerosi attacchi, rivendicati da Al Qaeda per il Maghreb islamico, sono stati compiuti in Algeria durante il mese del Ramadan. Mercoledi' scorso un kamikaze si e' fatto esplodere contro un convoglio dell'esercito tra le montagne della Cabilia, uccidendo due militari e ferendone una ventina.

In Afghanistan, ucciso un governatore di distretto e il suo autista
Un governatore di distretto e il suo autista sono stati uccisi in un attacco di uomini armati sconosciuti nella provincia settentrionale di Baghlan. "Il governatore del distretto di Bghlan-e Jadid, Ahmad Joshan Pour, e il suo autista sono stati sorpresi in una imboscata da parte di un numero sconosciuto di uomini armati", si legge in un comunicato dell'Isaf. Intanto, dopo l’efferato omicidio del giornalista ieri, ha parlato oggi Sayed Yaqub Ibrahimi, fratello di Sayed Pervez Kambakhsh, il giovane giornalista condannato prima a morte e poi a 20 anni di reclusione per aver scritto dei diritti delle donne nell'Islam, e graziato dal presidente Karzai, esattamente un anno fa. In Afghanistan, - ha detto - nell'ultimo decennio, “c'è stata una catena di uccisioni di giornalisti compiuti da assassini che rimangono nell'ombra. Si tratta per la maggior parte di omicidi di natura politica, e non criminale: alcuni circoli politici nascosti cercano di reprimere la libertà di espressione uccidendo i giornalisti”.

Il caso Sakineh è ancora “sotto esame”: così il ministero degli Esteri di Teheran
La giustizia iraniana prosegue l'esame del caso di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la cui condanna a morte per lapidazione è stata sospesa lo scorso luglio. Lo ha confermato il ministero degli Esteri di Teheran. Oggi Teheran ha anche affermato che Francia e Italia sbagliano a considerarlo un caso politico.

I ministri finanziari Ue approvano le nuove misure sulla vigilanza
I ministri finanziari della Ue hanno dato il via libera alla riforma della vigilanza finanziaria, approvando il compromesso raggiunto nei giorni scorsi col Parlamento europeo. Intanto nelle stesse ore il presidente della Commissione Europea Barroso parlava in parlamento di crisi economica e di valori umani. Il servizio di Fausta Speranza.RealAudioMP3

L’Unione Europea vigilerà in modo nuovo su banche, assicurazioni, mercati finanziari. Dopo il via libera oggi dell’Ecofin, il gruppo dei ministri delle Finanze, nella prossima plenaria del 20 settembre, sarà il parlamento a votare in via definitiva le nuove regole. In sostanza, da gennaio 2011, saranno operative tre nuove autorità europee per monitorare flussi e meccanismi finanziari, dopo la crisi scoppiata a partire dalle operazioni subprime. Nascerà anche lo European Systemic Risk Board (Esrb) che, sotto la guida della Bce, dovrà vigilare e lanciare allarmi sui rischi per la stabilità della zona euro. Intanto da parte sua, il presidente della Commissione Europea Barroso, parlando al Parlamento, ha detto che l’Ue ha superato il peggio della crisi, raccomandando ai leader di lavorare compatti, perché: o si nuota insieme o si affonda insieme. Poi Barroso ha parlato della vicenda rom: “Ogni forma di discriminazione è puramente inaccettabile”, - ha affermato - ma tutti i cittadini hanno “diritti e doveri” e serve “equilibrio” tra il rispetto del principio della libera circolazione e quello della sicurezza. E ha parlato del rischio di pericolose “strumentalizzazioni populiste”. Poi una parola forte su Sakineh: la lapidazione è “una barbarie indicibile che non ha alcuna giustificazione, sotto alcun codice morale o religioso”.

Sale il bilancio delle vittime colpite dal virus del Nilo in Grecia
Altre tre persone sono morte in Grecia a causa del cosiddetto virus del Nilo trasmesso dalle zanzare, portando a 18 il bilancio delle vittime. Malgrado l'inizio di una campagna di disinfestazione aerea nella regione Nord, quella dove si registra la totalità dei casi, e il divieto alle donazioni di sangue nelle aree più a rischio, sono saliti a 177 i casi registrati; 33 sono le persone attualmente in cura. Al momento l’unica difesa è la protezione da punture di insetti.

La Bosnia dà il via alla campagna elettorale
Per le elezioni generali del 3 ottobre prossimo, in Bosnia-Erzegovina è cominciata ufficialmente la campagna elettorale. Alla consultazione prendono parte 39 partiti, 11 coalizioni e 13 canditati indipendenti. I circa tre milioni di elettori potranno scegliere fra un totale di 8.149 candidati dei quali poco più del 63% sono uomini e quasi il 37% donne. A essere eletti saranno i membri della presidenza bosniaca, il presidente ed il vicepresidente della Repubblica Srpska e della Federazione croato-musulmana, le due entità che compongono la Bosnia-Erzegovina sulla base degli accordi di Dayton del 1995, e i rappresentanti dei dieci consigli cantonali della Federazione. Il costo previsto per le elezioni è di 12,6 milioni di marchi bosniaci, circa 6 milioni di euro.

In Sudafrica stop allo sciopero: i sindacati valutano una proposta di Zuma
Centinaia di migliaia di dipendenti pubblici sudafricani sono tornati al lavoro oggi dopo la sospensione dello sciopero di tre settimane che ha colpito il settore della scuola e della sanità. I sindacati si sono dati 21 giorni di tempo per finalizzare un accordo di principio con i propri membri per porre fine alla disputa sui salari che hanno provocato la protesta di 1,3 milioni di lavoratori, con enormi disagi ai servizi pubblici. Lo sciopero era stato indetto per chiedere un aumento di stipendio dell'8,6% e un sussidio per la casa di 1000 rand (107 euro) al mese contro gli attuali 600. La settimana scorsa il governo di Zuma ha avanzato una nuova controproposta, offrendo un aumento del 7,5% (contro il 7 della precedente proposta) e un sussidio casa di 800 rand (anzichè 700). I lavoratori hanno respinto l'offerta, ma i sindacati hanno chiesto più tempo per spiegarne meglio i dettagli ai propri membri.

La Gillard resta alla guida dell’Australia
Dopo tre giorni di fiato sospeso, il partito laburista ottiene la maggioranza confermando il primo ministro uscente. Si mette fine così all’impasse politica durata due settimane. La Gillard governerà per la seconda volta. Il servizio di Elisa Castellucci.RealAudioMP3

Julia Gillard si assicura oggi il sostegno di due dei tre deputati indipendenti, che le garantiranno la necessaria maggioranza per poter governare; 76 seggi sui 150 del parlamento australiano. Dopo 17 giorni di trattative, sono stati i deputati Rob Oakeshott e Tony Windsor, ad assicurare il sostegno al primo ministro uscente, mentre Bob Katter ha espresso il suo appoggio ai conservatori. Tutti e tre, deputati di distretti rurali, sono fuoriusciti dal partito Nazionale, che fa parte della coalizione di conservatori e che sostiene il liberale Abbot. I tre indipendenti hanno tenuto per giorni gli australiani con il fiato sospeso, dopo che le elezioni del 21 agosto non avevano prodotto una maggioranza chiara. Anche oggi la vittoria della Gillard non è stata esente da colpi di scena: poco dopo l’ora di pranzo, il primo a rompere gli indugi è stato Katter, che ha annunciato pubblicamente il sostegno ad Abbott. Un’ora dopo è stato il turno dei laburisti. Ed è stato infine Oakeshott a spostare il peso della bilancia verso la Gillard. “Il partito laburista - afferma la Gillard - è pronto a governare e a dare vita ad un governo stabile e certo per i prossimi tre anni”.

Rilasciato il peschereccio della Corea del Sud sequestrato il 10 agosto
La Corea del Nord ha rilasciato oggi il peschereccio del Sud sequestrato il 10 agosto scorso, con i suoi sette uomini d'equipaggio, per aver superato il limite delle acque territoriali nel Mar del Giappone. Lo hanno reso noto alcuni funzionari della guardia costiera sudcoreana. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Elisa Castellucci)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 250

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