2010-09-06 14:02:49

Solo l'amore dà valore ai precetti: alcune riflessioni del Papa sul Vangelo della guarigione in giorno di sabato


La liturgia odierna ci riporta al centro del messaggio cristiano: Dio è amore, è potenza di guarigione che salva. Il Vangelo ci parla di Gesù che guarisce, di sabato, un uomo che ha la mano destra paralizzata e per questo viene criticato da scribi e farisei. Ascoltiamo, in questo servizio di Sergio Centofanti, alcune riflessioni del Papa su questo tema:RealAudioMP3

Gesù opera spesso le guarigioni in giorno di sabato, giorno del riposo. “Si assume la responsabilità dell’interpretazione del precetto – afferma il Papa - rivelandosi quale ‘Signore’ delle stesse istituzioni legali”. Mostra in questo modo quale sia il messaggio cristiano:

“La vera religione consiste nell’amore di Dio e del prossimo. Ecco ciò che dà valore al culto e alla pratica dei precetti”. (Angelus, 8 giugno 2008)

Gesù chiede a scribi e farisei se sia lecito di sabato fare del bene o fare del male. L’amore è in continua azione, non si può fermare; il peccato invece “è una sorta di paralisi dello spirito da cui soltanto la potenza dell’amore misericordioso di Dio può liberarci”. Le guarigioni – sottolinea il Papa – sono allora i segni della potenza d’amore di Dio:

“Queste guarigioni sono segni: non si risolvono in se stesse, ma guidano verso il messaggio di Cristo, ci guidano verso Dio e ci fanno capire che la vera e più profonda malattia dell’uomo è l’assenza di Dio, della fonte della verità e dell’amore. E solo la riconciliazione con Dio può donarci la vera guarigione, la vera vita, perché una vita senza amore e senza verità non sarebbe vita”. (Angelus, 8 febbraio 2009)

“La guarigione completa e radicale – dice il Papa – è la salvezza … è la fede che salva l’uomo, ristabilendolo nella sua relazione profonda con Dio, con se stesso e con gli altri”; non così la legge o le ideologie che tanto attraggono gli uomini:

“E’ forte infatti nell’uomo la tentazione di costruirsi un sistema di sicurezza ideologico: anche la stessa religione può diventare elemento di questo sistema, come pure l’ateismo, o il laicismo, ma così facendo si resta accecati dal proprio egoismo. Cari fratelli, lasciamoci guarire da Gesù, che può e vuole donarci la luce di Dio! Confessiamo le nostre cecità, le nostre miopie, e soprattutto quello che la Bibbia chiama il ‘grande peccato’ (cfr Sal 18,14): l’orgoglio”. (Angelus, 2 marzo 2008)







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