2010-09-06 14:26:09

Preoccupazione dell’Acnur per l’espulsione di cittadini iracheni da alcuni Paesi europei


L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) denuncia la preoccupante situazione dei rimpatri di cui sarebbero oggetto alcuni cittadini iracheni residenti in Paesi europei. Il primo settembre scorso, infatti, all’aeroporto di Baghdad è atterrato un volo charter con a bordo 61 persone che risiedevano in Svezia, Norvegia, Danimarca e Regno Unito. In base alle linee guida dell’Acnur per l’Iraq, infatti, i governi non possono costringere al rimpatrio cittadini iracheni provenienti dai governatorati di Baghdad, Dyala, Kirkuk, Ninewa e Salah Al-din, le zone dove più frequenti sono le violazioni dei diritti umani. In particolare a Baghdad la situazione è molto critica e si stanno moltiplicando gli scontri: il 25 agosto, in una serie di attacchi coordinati, sono morte 62 persone e ne sono rimaste ferite 250. Chi è originario di queste aree, in base alla Convenzione di Ginevra del 1951, può godere della protezione internazionale attraverso il riconoscimento dello status di rifugiato. Tra le persone a bordo dell’aereo, l’Acnur ha individuato 10 persone originarie di Baghdad e un cristiano di Mosul, nel governatorato di Ninewa. In Iraq - sono i dati dell’agenzia Onu - oltre un milione e mezzo di persone è ancora sfollato all’interno del Paese, mentre centinaia di migliaia hanno trovato rifugio nei Paesi confinanti, soprattutto Siria e Giordania. (R.B.)







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