2010-09-06 15:26:45

Il re di Giordania: conseguenze mondiali da un fallimento dei negoziati per il Medio Oriente


Se i negoziati falliranno, sarà il mondo intero a pagarne le conseguenze: a una settimana esatta dalla ripresa del dialogo israelo-palestinese il re di Giordania, Abdallah, lancia un chiaro monito ai negoziatori auspicando che si giunga finalmente a una soluzione con due Stati. Intanto, fa discutere l’apertura del premier israeliano Netanyahu che si è detto pronto a un compromesso storico con i palestinesi. Stefano Leszczynski ha intervistato Eric Salerno, giornalista esperto di Medio Oriente per il quotidiano "Il Messaggero": RealAudioMP3

R. – Visto il personaggio Netanyahu, bisognerebbe guardare con una certa dose di cautela a quello che lui ha in mente. Direi anche che è chiaro che ha deciso di emergere da questo negoziato comunque come una persona disponibile su tutto per andare avanti. Vedremo tra qualche settimana, quando scade questa moratoria sulla costruzione degli insediamenti, quale tipo di compromesso troverà per accontentare anche i palestinesi.

D. – Questa ripresa del dialogo diretto tra Israele e Palestina viene definita veramente come l’ultima chance. È un modo per drammatizzare gli eventi o è effettivamente così?

R. – È così per vari motivi. Da una parte, perché se tradisce il negoziato e gli israeliani continuano a costruire nei Territori occupati, è chiaro che resterà poco da negoziare per un futuro, pur disponibile leader israeliano. Dall’altra parte, la crisi che verrà fuori da un nuovo fallimento è una crisi che toccherà anche la leadership palestinese. È chiaro che poi "salterà in aria" tutta l’Autorità nazionale palestinese e probabilmente si andrà ad una situazione che sarà difficilmente gestibile dalle due parti.







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