Filippine: appello ai leader religiosi della nuova responsabile per i Diritti umani
“Le diverse organizzazioni religiose hanno il proprio credo e le proprie caratteristiche
che io ugualmente rispetto. Ma tutti insieme dobbiamo propagandare e sostenere il
rispetto dei diritti umani e, su questo tema, dobbiamo arrivare ad avere un linguaggio
comune”: così Loretta Ann Rosales nel suo discorso pronunciato in occasione del primo
giorno da nuova responsabile della Commissione per il rispetto dei diritti umani del
governo del presidente Benigno Simon Cojuangco III, nelle Filippine. La nuova responsabile,
riferisce L’Osservatore Romano, ha voluto esordire rivolgendo un appello ai rappresentanti
delle organizzazioni religiose presenti nel Paese affinché svolgano un ruolo sempre
più attivo nel contribuire a creare una società più giusta e libera da ogni sorta
di abuso. Riferendosi a un filmato in cui si vedono alcuni agenti di polizia che picchiano
selvaggiamente dei detenuti, circolato nei giorni scorsi sui media filippini e che
ha suscitato grande scalpore nell’opinione pubblica, Rosales ha dichiarato che tra
le sue priorità c’è quella di condurre un’indagine rigorosa sull’abuso dei metodi
violenti da parte delle forze di sicurezza. A questo proposito la nuova responsabile
per i Diritti umani, che ha effettuato una visita a Camp Bagong Diwa, centro di detenzione
del distretto di Bicutan, ha detto di essere particolarmente sensibile al tema della
tortura in quanto lei stessa è stata vittima di ripetuti maltrattamenti da parte dei
militari durante la dittatura di Marcos. “Per sradicare la violenza occorre che chi
deve assicurare l’ordine pubblico sia il primo a rispettare la legge – ha aggiunto
– lavorare per le forze di polizia non può essere assolutamente un motivo di impunità,
ma deve rappresentare un maggiore e serio impegno a essere tutore della legalità”.
(R.B.)