Siate saldi a dispetto di una cultura dell’incertezza: così il Papa all’Angelus parla
ai giovani
A dispetto di una “cultura indecisa sui valori di fondo”, il Papa lancia ai giovani
una proposta che definisce lui stesso “controcorrente”. Benedetto XVI, rientrato a
CastelGandolfo dopo la visita a Carpineto Romano, ha scelto di dedicare la riflessione
all’Angelus al messaggio per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, che avrà luogo
a Madrid tra poco meno di un anno. Ha iniziato la sua riflessione scusandosi per il
lieve ritardo. Il servizio di Fausta Speranza:
“Radicati e
fondati in Cristo, saldi nella fede”: è questa l’espressione dell’apostolo Paolo nella
Lettera ai Colossesi che Benedetto XVI sceglie per i giovani. E' il Papa stesso
a chiedersi: Chi oggi propone ai giovani di essere “radicati” e “saldi”? E dunque
richiama con forza a riflettere sulla cultura che sembra dominante: una cultura che
definisce “indecisa riguardo ai valori di fondo, ai principi in base ai quali orientare
e regolare la propria vita". Il Papa le nuove generazioni, e non solo, sul fatto che
“si esalta l’incertezza, la mobilità, la volubilità”. E poi sembra porsi nei panni
dei giovani:
“In realtà, io stesso, per la mia esperienza e per i contatti
che ho con i giovani, so bene che ogni generazione, anzi, ogni singola persona è chiamata
a fare nuovamente il percorso di scoperta del senso della vita".
Per
questo – spiega – ha scelto l’immagine dell’albero: “Il giovane, infatti, è come un
albero in crescita: per svilupparsi bene ha bisogno di radici profonde, che, in caso
di tempeste di vento, lo tengano ben piantato al suolo".
Benedetto XVI parla
anche di “valide fondamenta” perché una casa sia sicura. E indica ai giovani le fondamenta
per eccellenza:
“La piena maturità della persona, la sua stabilità interiore,
hanno il fondamento nella relazione con Dio, relazione che passa attraverso l’incontro
con Gesù Cristo".
“Un rapporto di profonda fiducia, di autentica amicizia
con Gesù – afferma il Papa - è in grado di dare ad un giovane ciò di cui ha più bisogno
per affrontare bene la vita":
“Serenità e luce interiore, attitudine
a pensare positivamente, larghezza d’animo verso gli altri, disponibilità a pagare
di persona per il bene, la giustizia e la verità".
“Se nessun uomo
è un’isola, - aggiunge il Papa - tanto meno lo è il cristiano, che scopre nella Chiesa
la bellezza della fede condivisa e testimoniata insieme agli altri nella fraternità
e nel servizio della carità".
Poi i saluti nelle varie lingue: in francese
un pensiero all’inizio delle attività scolastiche e all’importanza della conoscenza
di Dio. In inglese un riferimento alla messa celebrata in mattinata a Carpineto con
l’augurio che il magistero di Papa Leone XIII continui a ispirare una società fondata
sugli insegnamenti di Cristo. In spagnolo il richiamo alla prossima GMG a Madrid.
In polacco, l’invito a riflettere sul messaggio scelto per la GMG. Infine un saluto
ai pellegrini di lingua italiana, in particolare il gruppo di cresimandi di Santorso
di Schio. “Un saluto speciale alla comunità di Castel Gandolfo, che oggi celebra la
festa del patrono San Sebastiano”.