Sulle orme di Leone XIII: la visita di Benedetto XVI a Carpineto Romano, che diede
i natali a Papa Pecci
Benedetto XVI nella città natale di Leone XIII. Il Papa della Caritas in veritate
sulle orme del Pontefice della Rerum Novarum, con cui ha inizio nell’era moderna la
tradizione delle encicliche sociali. Sarà questo, domenica prossima, uno dei nodi
centrali del viaggio apostolico di Benedetto XVI a Carpineto Romano nel bicentenario
della nascita di Papa Gioacchino Pecci. Il Pontificato di Leone XIII, dal 1878 al
1903, si snoda attraverso direttrici complesse come sottolinea Marco Moschini
presidente dell’Associazione centro culturale Leone XIII, intervistato da Amedeo
Lomonaco:
R. – Il Pontificato
di Leone XIII è stato molto importante per la storia della Chiesa perché rappresenta
in un certo modo l’ingresso della Chiesa nel mondo contemporaneo. La Chiesa doveva
affrontare le "cose nuove" della modernità con un duplice atteggiamento: restare fedele
al messaggio evangelico ma senza la paura di questo mondo moderno, presentando e proponendo
il messaggio del Vangelo alla società contemporanea. Queste sono state le linee del
Pontificato di Leone XIII che nei suoi lunghissimi anni di pontificato ha dispiegato
il suo magistero lungo direttrici complesse: il mondo del lavoro, l’inizio dell’ecumenismo,
l’attenzione per i nuovi popoli, il dialogo che ha cercato con le nuove realtà religiose.
D.
– Dunque il “Papa delle cose nuove”, ricordato soprattutto per la Rerum novarum, è
anche legato a tantissime tematiche. Quali tra queste le ritroviamo anche nel Pontificato
di Benedetto XVI?
R. – Il Pontificato di Leone XIII è molto celebrato
nella Chiesa e negli studi ma è anche celebrato dai Pontefici successivi: dalla Quadragesimus
annus fino alla Centesimus annus di Giovanni Paolo II. Nella Caritas in veritate poi
noi abbiamo l’ulteriore passo in avanti rispetto alla questione sociale. Riconosciamo
nel Pontificato di Benedetto XVI un grande dono alla Chiesa di servizio alla fedeltà
del Vangelo. Questa fedeltà è anche fedeltà alla cultura del proprio tempo. Queste
sono alcune delle linee che accomunano i due Pontificati.
D. – Quali
punti di contatto e di continuità ci sono tra l’Enciclica Rerum novarum di Leone XIII
e la Caritas in veritate di Benedetto XVI?
R. – La salvezza che può
nascere solamente nella verità: questo è il punto di continuità tra questi due Pontificati.
La verità è il punto di arrivo e di partenza di ogni tema della fede tanto più nel
confronto col mondo contemporaneo, con la questione sociale.
D. - Il
centro culturale Leone XIII è il nucleo di coordinamento delle attività culturali
dell’arcidiocesi di Perugia, una città questa profondamente legata a Papa Gioacchino
Pecci…
R. – Sì, lui è stato vescovo di Perugia nella metà degli anni
‘20, nel XIX secolo, dal ’42 fino alla salita al soglio pontificio. In quel periodo
nella nostra città in maniera molto coraggiosa seppe gestire non solo il momento preunitario
ma anche il momento unitario, che fu molto lacerante. Consegnò delle lettere pastorali
importanti, specie quelle degli ultimi due anni di episcopato. In questi documenti
possiamo rintracciare il menabò, la traccia fondamentale della Rerum novarum: l’attenzione
per i poveri, la fermezza della dottrina. Quindi quell’episcopato, sicuramente, è
la matrice del suo Pontificato.