L'impegno della Chiesa in India a favore dell'istruzione degli “intoccabili”
Al 1972 nella diocesi di Bijnor, a nord dell'India, non c'erano cristiani fino all'arrivo
di tre sacerdoti. Attualmente, secondo quanto riferito alla Fides da padre Varghese
Vithayathil, Superiore Provinciale della Congregazione dei Carmelitani di Maria Immacolata
(Cmi), i cristiani sono 36 mila e i sacerdoti circa 70, escludendo quelli impegnati
nelle province periferiche. La maggior parte di quelli che si convertono al cristianesimo
sono dalit, la casta più bassa nella società indiana, storicamente riferita come "intoccabili".
"Il messaggio di Gesù è rivolto direttamente a loro, pace, perdono, amore" dice padre
Vithayathil. “E' nostro dovere insegnare i loro diritti, e l'istruzione è la cosa
più importante. Stiamo cercando di aprire molte scuole perché senza istruzione non
ci può essere sviluppo.” Il sacerdote ha sottolineato quanto sia importante anche
per il lavoro di catechesi ed evangelizzazione: “nelle scuole è possibile comunicare
più facilmente il messaggio di Gesù, un messaggio di pace ed armonia”.