2010-09-03 13:14:33

Il Congresso dei laici cattolici asiatici affronta il tema del martirio


Il tema del martirio è stato al centro dell’odierna giornata del Congresso dei laici cattolici dell’Asia in corso a Seoul, in Corea del Sud. L’evento, che si concluderà domenica prossima, si svolge sotto l’egida del pontificio Consiglio per i Laici. Al simposio è intervenuto stamani il direttore dell’agenzia missionaria AsiaNews, padre Bernardo Cervellera. Sergio Centofanti lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. – Questa mattina, ho presentato al Congresso il martirio delle Chiese dell’Asia e anche la persecuzione religiosa che è molto diffusa in moltissimi Paesi dell’Asia: su 52 Paesi asiatici, almeno 32 soffrono di mancanza di libertà religiosa o di freni alla libertà religiosa, quindi con le relative persecuzioni. Questo pomeriggio, tutti i membri di questo Congresso partecipano alla visita e alla Messa nel Santuario dei Martiri coreani.

D. – Quali soluzioni sono state proposte per sostenere le Chiese perseguitate in Asia?

R. – Anzitutto, bisogna informarsi ed informare su ciò che avviene, perché attraverso l’informazione si crea un legame di partecipazione alle sofferenze di questi nostri fratelli e sorelle e diventa anche un legame di condivisione della loro fatica evangelizzatrice. La seconda cosa è la preghiera, ma occorre anche visitare queste comunità cristiane in segno di solidarietà. E su questo, veramente, i cattolici coreani danno un esempio molto grande, perché cercano in tutti i modi di incontrare i loro connazionali del Nord, che vivono veramente una situazione di aspra persecuzione.

D. – Nonostante ci siano, in Asia, queste comunità cristiane perseguitate, la Chiesa appare molto viva …

R. – Questo è il miracolo grandissimo del martirio, perché di fatto proprio grazie ai martiri ci sono tantissime persone che magari vivono nella loro religione tradizionale oppure vivono nel secolarismo, che ormai è sempre più diffuso anche nelle grandi città asiatiche, e che rimangono stupiti che ci possa essere qualcosa o qualcuno per cui dare la vita. E quindi, questo martirio è davvero anche una fonte di nuove conversioni.

D. – Oggi si è parlato anche della missione verso i giovani asiatici …

R. – I giovani sono la forza portante dell’Asia, del presente e del futuro, perché se l’Asia comprende la metà della popolazione del mondo, i giovani sono il 50 per cento della popolazione asiatica; il che vuol dire che il 25 per cento di tutta la popolazione mondiale è fatta di giovani asiatici. Per questo si sono presentate tante esperienze e tante proposte su come aiutare i giovani a scoprire il messaggio della fede e come renderli partecipi della missione evangelizzatrice della Chiesa in Asia e nel mondo. Devo dire che sono state presentate anche moltissime esperienze: qui a Seoul sono presenti tanti gruppi, movimenti, associazioni, oltre a quelli “grandi”, “importanti” che noi conosciamo come Comunione e Liberazione, Focolari, Cammino Neocatecumenale, Comunità di Sant’Egidio e così via: ci sono tantissimi gruppi e gruppetti nati proprio in Asia e che si stanno diffondendo, anche loro, in tutti i Paesi asiatici sia come risposta a bisogni che vedono - malati di Aids, drogati, povertà eccetera - ma dentro questi bisogni c’è proprio uno slancio evangelizzatore, veramente profondo.







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