Pakistan: è emergenza per bambini e semina, mentre prosegue la raccolta di aiuti
È passato un mese dall’inizio dell’emergenza per le alluvioni in Pakistan, ma la situazione
resta gravissima: ieri la Fao, l’organizzazione dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura,
ha lanciato l’allarme sul rischio che i contadini perdano l’intero raccolto annuale
se entro brevissimo tempo non riusciranno a reperire nuove sementi con le quali sostituire
il milione e mezzo di tonnellate che sono andate perdute a causa delle piogge monsoniche.
La semina del grano, infatti, in Pakistan si svolge normalmente nei mesi tra settembre
e novembre, ma la situazione è drammatica e c’è la concreta possibilità di dover rinunciare
alla semina per l’intero anno. Ed è emergenza anche per i bambini: l’associazione
umanitaria Save the Children è impegnata nel Paese in una vera e propria corsa contro
il tempo con 600 tra medici e operatori, per salvare il numero maggiore possibile
di vite umane: allo stato attuale dei fatti circa 2.4 milioni di bambini non sono
ancora stati raggiunti dagli aiuti e diarrea, infezioni respiratorie e malattie della
pelle come la scabbia, sono ormai all’ordine del giorno. “I campi sono affollati all’inverosimile
e circondati da acqua putrida”, dichiara il direttore dell’emergenza in loco, Gareth
Owen, che segnala la presenza di oltre 100mila donne in avanzato stato di gravidanza,
che entro un mese partoriranno in condizioni igieniche potenzialmente letali per sé
e per i nascituri. Continua, comunque, la raccolta di fondi all’estero: la diocesi
di Bolzano-Bressanone, in collaborazione con Caritas Pakistan e con la rete internazionale,
ha raggiunto la cifra record di 620mila euro, donata da tremila sostenitori, che sarà
presto inviata nel Paese asiatico. (R.B.)