2010-09-02 14:29:49

India. Incontro ecumenico a Mangalore: cristiani uniti contro gli attacchi degli estremisti


Per difendersi dagli attacchi degli estremisti i cristiani devono innanzitutto essere uniti. È questo il messaggio di fondo emerso da un incontro promosso dal Karnataka United Christian Forum for Human Rights, un’associazione ecumenica fondata l’anno scorso per coordinare le iniziative in difesa dei diritti dei cristiani nello Stato. L’incontro - il primo organizzato dalla sua fondazione - si è svolto il 31 agosto a Mangalore e – riferisce l’agenzia Ucan - ha visto la partecipazione di una cinquantina di leader delle principali Chiese cristiane locali. “L’unità dei cristiani - ha sottolineato ai partecipanti mons. Lawrence Mukkuzhy, vescovo siro-malabarese di Belthangady - è necessaria per due ragioni: per crescere insieme e per difenderci compatti nei momenti di crisi”. Negli ultimi anni il Karnataka è stato teatro di numerose violenze contro i cristiani che, che secondo fonti della Chiesa locale, hanno subito un’impennata a partire dal 2008, dopo la salita al governo locale del partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party. Secondo padre Ronnie Prabhu, segretario della Commissione regionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale indiana (Cbci), per prevenire queste violenze è anche importante evitare di praticare un proselitismo aggressivo: “Noi cristiani dobbiamo evitare ogni forma di aggressività quando vogliamo condividere la nostra fede”, ha detto il sacerdote gesuita all’incontro. Altri partecipanti hanno fatto per altro verso notare il lato positivo del dramma di queste violenze. Per mons. Aloysius Paul D’Souza, vescovo di Mangalore, “c’è una benedizione nascosta in questi attacchi, perché ci hanno unito”. Intanto nel Karnataka non si placano le polemiche sulle recenti dichiarazioni anti-cristiane di Prahlad Remani, esponente locale del Bjp, che lo scorso 15 agosto aveva invitato a “sradicare il cristianesimo” dalla società indiana. Il Primo Ministro dello Stato ha preso le distanze dal parlamentare, impegnandosi a chiedergli di presentare le sue scuse alla comunità cristiana. (L.Z.)








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