India. Incontro ecumenico a Mangalore: cristiani uniti contro gli attacchi degli estremisti
Per difendersi dagli attacchi degli estremisti i cristiani devono innanzitutto essere
uniti. È questo il messaggio di fondo emerso da un incontro promosso dal Karnataka
United Christian Forum for Human Rights, un’associazione ecumenica fondata l’anno
scorso per coordinare le iniziative in difesa dei diritti dei cristiani nello Stato.
L’incontro - il primo organizzato dalla sua fondazione - si è svolto il 31 agosto
a Mangalore e – riferisce l’agenzia Ucan - ha visto la partecipazione di una cinquantina
di leader delle principali Chiese cristiane locali. “L’unità dei cristiani - ha sottolineato
ai partecipanti mons. Lawrence Mukkuzhy, vescovo siro-malabarese di Belthangady -
è necessaria per due ragioni: per crescere insieme e per difenderci compatti nei
momenti di crisi”. Negli ultimi anni il Karnataka è stato teatro di numerose violenze
contro i cristiani che, che secondo fonti della Chiesa locale, hanno subito un’impennata
a partire dal 2008, dopo la salita al governo locale del partito nazionalista indù
Bharatiya Janata Party. Secondo padre Ronnie Prabhu, segretario della Commissione
regionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale
indiana (Cbci), per prevenire queste violenze è anche importante evitare di praticare
un proselitismo aggressivo: “Noi cristiani dobbiamo evitare ogni forma di aggressività
quando vogliamo condividere la nostra fede”, ha detto il sacerdote gesuita all’incontro.
Altri partecipanti hanno fatto per altro verso notare il lato positivo del dramma
di queste violenze. Per mons. Aloysius Paul D’Souza, vescovo di Mangalore, “c’è una
benedizione nascosta in questi attacchi, perché ci hanno unito”. Intanto nel Karnataka
non si placano le polemiche sulle recenti dichiarazioni anti-cristiane di Prahlad
Remani, esponente locale del Bjp, che lo scorso 15 agosto aveva invitato a “sradicare
il cristianesimo” dalla società indiana. Il Primo Ministro dello Stato ha preso le
distanze dal parlamentare, impegnandosi a chiedergli di presentare le sue scuse alla
comunità cristiana. (L.Z.)