Papua Nuova Guinea: il governo elogia gli operatori sanitari della Chiesa
Metà degli ospedali e dei servizi sanitari presenti nel paese sono gestiti dalla Chiesa,
un quarto da quella cattolica, ma nonostante queste cifre il Ministro per lo Sviluppo
Comunitario locale, Carol Kidu, ha dichiarato, in un forum delle Nazioni Unite tenutosi
a Melbourne, che suore, preti e altri operatori religiosi impegnati nel settore sanitario
in Papua Nuova Guinea sono "eroi non riconosciuti" del Paese. Infatti, grazie ai programmi
sanitari gestiti dalla Chiesa - riporta l'agenzia Fides - il numero di nuovi casi
di Hiv in Papua si sta contenendo. Il responsabile del Burnet Institute Centre for
International Health di Melbourne, dottor Mike Toole, nel corso della conferenza,
ha dichiarato che nonostante il massiccio aumento del numero di persone sottoposte
ai test per l'Hiv nel Paese, i nuovi contagi hanno raggiunto un limite e possono diminuire.
Il nuovo tasso nazionale di prevalenza dell'Hiv, stimato dal test volontario delle
donne in gravidanza presso le cliniche prenatali, è fissato allo 0.9%. La rapida espansione
dei centri dove si effettuano i test per l'Hiv, passati da 15 a 178 negli ultimi cinque
anni, ha visto 250 mila uomini e donne sottoporsi volontariamente al test negli ultimi
due anni, con una minore prevalenza di Hiv sia tra la popolazione rurale che urbana.
Il forum della conferenza delle Nazioni Unite è stato presentato da due suore che
lavorano come infermiere, ostetriche e consulenti per l' Hiv, e da un sacerdote che
lavora come chirurgo. Sono tutti impegnati nelle zone più remote delle Highlands,
dove la diffusione dell'Hiv è più concentrata, e dove la violenza tribale e domestica
sono in proporzione all' epidemia. (R.P.)