2010-08-31 14:09:04

Ratzinger, un professore attento e gentile: il ricordo degli anni accademici di mons. Jaschke, ex allievo del Papa


Con la celebrazione della Messa e un successivo momento conviviale, è terminato domenica scorsa a Castel Gandolfo il “Ratzinger Schülerkreis”, ovvero il tradizionale incontro estivo degli ex studenti di Benedetto XVI. Il seminario, durato tre giorni a porte chiuse, ha trattato dell’interpretazione del Concilio Vaticano e ha visto la partecipazione di una quarantina di ex allievi. Uno di loro, il vescovo ausiliare di Amburgo, mons. Hans-Jochen Jaschke, ne ha parlato con padre Bernd Hagenkord, responsabile della redazione tedesca della nostra emittente, rievocando gli anni del suo dottorato assieme al prof. Ratzinger:RealAudioMP3

R. – Also, als ich anfing zu promovieren – 1970 – war so…
Quando ho cominciato il dottorato di ricerca, era il 1970. Sono arrivato a Ratisbona per lavorare con il prof. Ratzinger, ero particolarmente interessato della pneumatologia. Poi, in un corso con lui mi sono appassionato di Ireneo di Lione, il grande teologo del secondo secolo cristiano e padre della dogmatica. Noi dottorandi eravamo tanti, più o meno venti persone, e abbiamo incontrato il prof. Ratzinger una volta al mese. Cominciavamo sempre con la Santa Messa, poi ci riunivamo fino a mezzogiorno e uno di noi raccontava dei progressi del suo lavoro. Ecco, questa era la forma principale del suo accompagnamento professionale per noi. Naturalmente, potevamo rivolgergli delle domande. Da parte mia, sono sempre stato una persona abbastanza discreta. Sono andato da lui solo quando avevo quasi finito. Mi ha dato qualche suggerimento, ha tagliato un po’ il lavoro. Insomma, mi ha detto ogni volta: “Vada pure” in un modo sempre molto gradevole. E penso che non l’ho deluso…

D. – Il “Ratzinger Schülerkreis” ormai esiste da tanti anni. Come possiamo immaginarlo, come un incontro accademico oppure un incontro di vecchi amici?

R. – Wir bilden eine Mischung aus einem “Veteranenklub” und einem…
È un misto tra "club dei veterani" e incontro accademico. Siamo tutti cresciuti, ci conosciamo da tanto tempo. Questo “Schülerkreis” originalmente l’abbiamo fondato noi studenti. Poi, un giorno abbiamo invitato il professore ed arcivescovo di Monaco, Joseph Ratzinger. Da quando è Papa, ha preso lui l’iniziativa e ha cominciato a invitarci a Roma. Anche se oggi parliamo con il Santo Padre, sempre in modo amichevole, a un certo punto ridiventa il nostro vecchio professore… I nostri incontri hanno sempre un tema: questa volta il tema è stato il Concilio Vaticano II e la sua interpretazione, nel senso di una riforma e non della discontinuità. Abbiamo sentito relazioni su questo tema, abbiamo discusso con lui e tra di noi. Sabato scorso, il Santo Padre ha avuto un po’ di tempo per noi, abbiamo fatto due gruppi, uno la mattina, uno il pomeriggio. E’ stato quasi come tornare a tanto tempo fa, a uno dei corsi che abbiamo fatto con lui. Ha condotto l’incontro, ha ascoltato molto attentamente e ogni tanto è intervenuto. È stata una discussione molto piacevole, sobria e amichevole.

D. – Questa volta c’erano anche giovani teologi che, se ho letto bene, non hanno mai studiato con il prof. Ratzinger …

R. – Ja. Seit einigen Jahren sind wir dabei, den Kreis etwas zu erweitern…
Sì, da alcuni anni ci impegniamo ad allargare lo Schülerkreis, lo vogliamo rendere più “giovane”. Ma con una distinzione: gli incontri col Papa li hanno solo i vecchi membri del gruppo. Non vogliamo che il vecchio “Schülerkreis” perda la sua identità originaria. In questi tre giorni, abbiamo incontrato i giovani teologi a Roma. Abbiamo discusso intensamente sul Vaticano II e ci siamo piuttosto avvicinati nelle posizioni. Certo, se ci sono dieci nuovi giovani, allora è necessario conoscersi bene e vedere se teologicamente possa nascere un dialogo. Domenica scorsa, infine, il Santo Padre ha presieduto la Santa Messa e dopo abbiamo fatto colazione insieme. I giovani teologi hanno partecipato alla colazione, erano quindi inclusi nel gruppo. E durante l’Angelus, brevemente, hanno incontrato il Papa che ha stretto la mano a ognuno di loro.







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