India: il commiato dell’Andhra Pradesh dal suo “vescovo del popolo”
Instancabile nell’impegno per la promozione dei diseredati e nel servizio per la Chiesa
dell’Andhra Pradesh alla quale ha donato la sua capacità organizzativa e la sua lealtà.
Mons. Joji Marampudi, arcivescovo di Hyderabad, morto il 27 agosto, all'età di 68
anni, è stato ricordato così, ieri, alla celebrazione dei suoi funerali dal presidente
dei vescovi dello Stato, mons. Gali Bali. Alla sua Chiesa e al suo successore, il
vescovo scomparso ha lasciato anche tutto ciò che aveva. “Non ho portato nulla in
questo mondo – ha scritto nel suo testamento – e vado via senza portare nulla con
me. Ogni bene materiale, denaro, libri, insegne episcopali e quanto altro è stato
a mia disposizione durante la mia vita e che può essermi riferito dopo la mia morte,
lo lascio alla diocesi e al mio successore”. Decine di migliaia di persone, tra le
quali vescovi, sacerdoti, leader delle organizzazioni cristiane, politici ed esponenti
del mondo sociale hanno voluto rendere omaggio, nella cattedrale di Vijayawada, al
“Vescovo del popolo”, come veniva chiamato colui che è stato il primo arcivescovo
fuori casta nella storia dell’India. Battezzato dai padri del Pime e ordinato sacerdote
nel 1971, nel 2000 era stato nominato arcivescovo di Hyderabad, primo dalit a guidare
un’arcidiocesi. In precedenza era stato vescovo di Vijayawada. Per oltre 30 anni si
è battuto per l’emancipazione dei fuori casta all’interno della società indiana, dialogando
con le più alte cariche politiche e religiose. (R.P.)