I vescovi tedeschi approvano nuove linee guida contro gli abusi sessuali nella Chiesa
La Conferenza episcopale tedesca ha presentato oggi a Treviri le nuove linee guida
per contrastare la piaga degli abusi sessuali da parte di membri della Chiesa del
Paese. Durante una conferenza stampa, l’incaricato per la questione degli abusi, mons.
Stephan Ackermann, ha presentato il documento che entrerà in vigore domani, primo
settembre. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Le nuove
norme, è stato spiegato, rappresentano un “proseguimento” del documento del 2002 contro
gli abusi sessuali nella Chiesa. In particolare, le linee guida chiariscono meglio
le competenze nel caso di abusi da parte di membri del clero e collaboratori ecclesiali.
La prima innovazione è la nomina da parte delle diocesi di uno o più responsabili
per vagliare i casi di abuso. Dopo una prima valutazione, questi incaricati sono tenuti
ad informare il vescovo diocesano o, nel caso di religiosi, il superiore. Il vescovo
è inoltre chiamato ad istituire un consiglio permanente di cui dovranno far parte
specialisti in psichiatria, psicoterapia e diritto. Una seconda grande novità è rappresentata
dalla “prevenzione attiva”: i collaboratori della Chiesa sono tenuti a segnalare immediatamente
all’incaricato i sospetti di eventuali abusi. Qualora si confermasse il sospetto di
abuso, le informazioni dovranno essere trasferite all’autorità giudiziaria statale
o ad altre autorità competenti.
L’obbligo di segnalazione
alla procura dello Stato, sottolinea il documento, decade solo nel caso in cui sia
la vittima stessa a chiederlo. Parallelamente a questo iter, sarà avviata una procedura
ecclesiastica. Il vescovo diocesano ne informerà la Santa Sede, che deciderà sui passi
successivi. Il vescovo può comunque sollevare il presunto colpevole dal suo incarico
ed avviare provvedimenti diversi al fine di evitare ulteriori casi di abuso. Nel documento
si fa anche riferimento al sostegno pastorale e terapeutico alle vittime: un aiuto
che avverrà in collaborazione con il competente servizio di assistenza ai minori o
ad altre istituzioni specifiche. Il documento stabilisce inoltre che quanti saranno
riconosciuti colpevoli non dovranno più essere inseriti nel servizio ecclesiale con
bambini e adolescenti. Ciò, ed è un’ulteriore innovazione, vale anche per coloro che
rivestono incarichi emeriti.