Filippine: dopo il sequestro del bus a Manila, la Chiesa chiede la riforma delle Forze
dell’Ordine
Dopo il sanguinoso epilogo a Manila del sequestro di un autobus, che ha provocato
la morte di otto turisti di Hong Kong oltre al sequestratore, i presuli delle Filippine
rivolgono un appello al Governo di Manila affinché proceda nella riforma delle Forze
dell’Ordine. In un articolo pubblicato ieri sul sito della Conferenza dei vescovi
cattolici filippini (Cbcp) - di cui riferisce L’Osservatore Romano - si riportano
dichiarazioni di alcuni esponenti ecclesiali. Il cardinale Ricardo Vidal, arcivescovo
di Cebu si dice convinto che si debba procedere celermente ad una revisione delle
procedure di addestramento dei reparti di Polizia, anche per capire quanto non ha
funzionato nel corso del sequestro dell'autobus, conclusosi in modo così cruento nonostante
il grande impegno per avviare una pacifica trattativa con il sequestratore, il quale
chiedeva di ricevere giustizia per l'iniquo trattamento subìto quando egli stesso
era un membro della Polizia. Il cardinale Vidal esprime sentimenti di profondo cordoglio
per le vittime e sottolinea che bisogna comprendere e perdonare il risentimento espresso
dai familiari cinesi in alcune interviste rilasciate ai media nazionali. Mons. Nereo
Odchimar, vescovo di Tandag e presidente delle Conferenza episcopale delle Filippine,
auspica l’impegno dei cattolici perché sia sconfitta una mentalità di prepotenza che
genera ingiustizie, che possono essere motivo - in soggetti psicologicamente fragili
- per una spropositata reazione. Il presule esprime la speranza che quanto è successo
a Manila non provochi sentimenti di forte ostilità da parte degli abitanti cinesi
di Hong Kong nei confronti dei tanti lavoratori filippini che lavorano in quel territorio.
Mons. Reynaldo Evangelista, vescovo di Boac, esorta le autorità di Manila a fare tutto
il possibile per migliorare il funzionamento dello Stato sia per quanto riguarda le
Forze di polizia sia procedendo alla riforma dell'apparato burocratico che, attualmente,
è fortemente condizionato dalla vasta corruzione dei dipendenti. (R.G.)