Mons. Machado sulla “Giornata nazionale dei martiri” che si celebra in India: dalla
sofferenza nasca la riconciliazione
I cristiani dell’India celebrano oggi la “Giornata nazionale dei martiri” per ricordare
sacerdoti, religiosi e laici che hanno perso la vita per la loro fede in Cristo. La
Giornata è un’occasione, in particolare, per commemorare i cristiani uccisi nel 2008
in Orissa da estremisti indù. Su questa iniziativa, promossa nel nome di Cristo, si
sofferma al microfono di Amedeo Lomonaco il vescovo di Nashik, mons.Felix Anthony Machado:
R.
– Il nostro Signore Gesù Cristo ci ha anche richiamato a fare il memoriale del Signore,
nel senso di attuare di nuovo l’opera di salvezza in ogni Eucaristia. E, in questo
senso, non possiamo dimenticare in India quello che per noi è il pellegrinaggio della
Chiesa. Dobbiamo celebrare anche la vittoria del bene sul male. La Giornata deve essere
un’occasione per ringraziare Dio, perché la sofferenza non è una maledizione di Dio.
La sofferenza fa parte della vita di un cristiano e dobbiamo ringraziare il Signore,
perché dalla Croce è germogliata la vita, la salvezza. E’ Lui che ci conduce e dobbiamo
in fede camminare verso i frutti del Regno di Dio, frutti di giustizia, di pace, di
riconciliazione.
D. – Uno dei frutti della sofferenza non deve essere
la vendetta ma la riconciliazione. E poi è importante anche sottolineare che unite
nelle celebrazioni di questa Giornata sono tutte le denominazioni cristiane presenti
in India...
R. – E’ una Giornata per celebrare la maturità della fede
cristiana. Come noi, tutti i cristiani delle varie Chiese sono attorno alla Croce.
C’è anche gente di buona volontà di altre religioni, che denuncia quello che è successo.
Anche loro partecipano a questa Giornata.
D. – E proprio queste persone
sono la coscienza dell’India, la speranza dell’India...
R. – L’India
ha molto bisogno di questo e ha molto bisogno della riconciliazione in senso vero.
Sulla Croce, Gesù ha abolito tutto l’odio, tutto quello che è il male. E’ questo che
i cristiani devono cercare di fare. Devono allargare questo desiderio per la pace,
per la riconciliazione, con tutte le persone di buona volontà.
D. –
Dare un messaggio di speranza nel segno della Croce e anche nel nome di Madre Teresa,
di cui si è celebrato proprio in questi giorni l’anniversario dei 100 anni dalla nascita...
R.
– Per noi, Madre Teresa è una guida per l’Asia: una guida che ci dice come essere
un missionario oggi.