Sciopero dell'industria siderurgica in Paraguay: appello dei vescovi al dialogo
Un appello urgente al dialogo e alla concordia è quello lanciato dai vescovi del Paraguay,
seriamente preoccupati per il prolungarsi del braccio di ferro tra i lavoratori e
l’azienda siderurgica “Acepar”, che è spesso sfociato in proteste violente. "La convivenza
pacifica nella società è frutto della giustizia - scrivono i presuli - il rispetto
della legge e della dignità della persona umana, insieme con il dialogo razionale
e civile, sono l'orizzonte che deve guidare tutti i settori della società, governanti
e governati, imprenditori e lavoratori". I presuli esprimono grave preoccupazione
perché lo sciopero dell'industria siderurgica Aceros del Paraguay (Acepar), dura ormai
da troppi mesi e la situazione si è incancrenita, sfociando spesso in “moti di violenza
che mettono in pericolo l'integrità delle persone, in particolare dei più deboli,
oggi colpiti più che mai nei loro bisogni elementari". “È vero - ricordano i vescovi
- che il conflitto si sviluppa all'interno dei diritti delle parti, ma è anche vero
che si è arrivati al limite, e perciò occorre un momento di riflessione delle parti,
che è necessario stabiliscano ponti per il dialogo, con l’obiettivo di cercare una
soluzione duratura. Una conciliazione, a beneficio del bene comune, esige il riconoscimento
della dignità dell'altro e la disponibilità a rinunciare a parte dei propri legittimi
interessi”. La dichiarazione dell'Episcopato del Paraguay ricorda che le parti "hanno
diritti e obblighi legali" ma, specificano, quando fra questi sorgono "differenze
d'interpretazione è la giustizia che deve decidere. Tutti noi cittadini siamo obbligati
a sottometterci all'impero della legge e al verdetto della giustizia". Infine, i vescovi
si sono rivolti a "imprenditori e lavoratori affinché ristabiliscano il dialogo e
la conciliazione nella cornice della verità e del rispetto". Ai poteri pubblici, i
presuli chiedono che ciascuno, nella propria sfera di competenza, "si faccia carico
con decisione e giustizia" dei propri doveri. L'Episcopato affida, infine, la soluzione
di questa grave situazione sociale che ormai paralizza l'intero Paese, alla protezione
del Signore e alla Madre del Paraguay, la Madonna di Caacupé ed esorta i cristiani
a pregare con fede e speranza. (L.B.)