Stupri di gruppo nella RDC: la condanna dell'UNICEF
25 agosto 2010 Dichiarazione del Direttore Generale dell'UNICEF Anthony Lake sulle
violenze sessuali nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo
“L’episodio
dello stupro di gruppo di almeno 179 donne e ragazze nella parte orientale della Repubblica
democratica del Congo (RDC), ci obbliga a lanciare un appello per fermare subito l'uso
della violenza sessuale come arma di guerra.
Gravi violazioni dei diritti
umani, come lo stupro e la violenza sessuale, sono diventate endemiche nella RDC.
L'UNICEF è a conoscenza che, soltanto nel 2009, circa diciottomila vittime di violenze
sessuali nella Repubblica democratica del Congo hanno cercato assistenza, di questi
11.855 hanno avuto bisogno di cure mediche d’urgenza. E' altamente probabile che molte
più violenze non siano state denunciate.
Le sofferenze causate dalla violenza
sessuale vanno oltre il momento in cui avvengono. Molti superstiti portano cicatrici
fisiche e psicologiche per il resto della loro vita. E la violenza sessuale ha anche
un profondo impatto sulle famiglie, sulla comunità e sulla società, rafforzando una
cultura della violenza.
La violenza sessuale è un crimine internazionale e
tutti i responsabili devono essere ritenuti pienamente perseguibili. L’impunità dalla
punizione deve finire.
Il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-Moon ha chiesto
al suo Rappresentante speciale per la Violenza sessuale nei conflitti di seguire questi
terribili episodi nella RDC e di coordinare una risposta, compreso il supporto indispensabile
e la cura per le ragazze e le donne che sono state colpite. L'UNICEF sostiene
questo sforzo ed è disposto a fare tutto il possibile”.