Sinodo greco-ortodosso di Antiochia: la priorità è la formazione dei giovani
Si è svolto dal 17 al 20 agosto scorsi nel Monastero di San Cristoforo a Saydanya,
in Siria, il Sinodo del Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente,
sotto la presidenza del Patriarca Ignazio IV di Antiochia, al quale hanno preso parte
metropoliti delle diocesi della Chiesa madre e della diaspora. Come riferisce L’Osservatore
Romano, questi i principali temi trattati nella sessione: la formazione offerta nell’Istituto
di teologia ortodossa San Giovanni Damasceno a Balamand, in Libano e l’impegno dei
giovani all’interno della Chiesa; l’adozione di una guida pastorale per i sacerdoti
e dello statuto dei vescovi ausiliari della diocesi antiochena nordamericana; la situazione
nelle altre diocesi della diaspora, soprattutto in quella denominata “d’Europa”. Quanto
ai giovani, il Patriarcato si è mostrato particolarmente attento alla loro realtà
e nel comunicato finale ha espresso la necessità di “chiarire il ruolo dei chierici
e dei laici per il ricevimento dei carismi dello Spirito Santo, per i bisogni dell’unità
e della pace nella Chiesa”. Per quanto concerne la Pastorale, è stato approvato un
testo destinato ai sacerdoti e curato dal metropolita Giorgio (Khodr): una guida da
utilizzare nel servizio missionario e sacramentale. Delle diocesi, poi, è stato messo
in risalto il lavoro compiuto, soprattutto in quella d’Europa (ex diocesi dell’Europa
centrale e occidentale con l’allargamento ai Paesi scandinavi), del Messico e dell’Argentina.
Infine, i membri del Sinodo hanno sottolineato la felice realtà del dialogo ortodosso-cattolico
e hanno auspicato che l’azione della Chiesa ortodossa d’Antiochia possa condurre al
“più grande avvicinamento possibile tra le due Chiese”, soprattutto sul piano della
testimonianza quotidiana e del servizio ai poveri, decidendo di istituire una nuova
commissione per proseguire il dialogo. (R.B.)