Il nunzio ad Haiti: prioritario l'aiuto ai terremotati
“Prima guardare ai fedeli e poi prenderci cura delle chiese”: così l’arcivescovo Bernardito
Auza, Nunzio apostolico per Haiti, ha ristabilito le priorità tra la ricostruzione
del Paese e il prendersi cura della popolazione, durante una sua visita al quartier
generale dell’associazione caritativa Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) a Königstein,
in Germania. Il presule ha sottolineato l’importanza del ruolo che la Chiesa ha nell’isola
nel campo dell’istruzione, dal momento che provvede a oltre la metà delle scuole del
Paese: “L’istruzione e un’educazione cristiana sono la chiave per il vero sviluppo
del Paese – riporta la Zenit – soprattutto visto che le scuole gestite dalla Chiesa
sono sempre state migliori di quelle statali”. Nel ringraziare gli aiuti raccolti
da Acs, il presule ha elencato come cause di ritardo nei progressi a più di sei mesi
dalla tragedia, avvenuta il 12 gennaio, la carenza di infrastrutture, il collasso
dell’amministrazione governativa e la diffusa corruzione. I numeri della tragedia
sono stati specificati dal primo ministro di Haiti, Jean Max Bellerive, in visita
nella vicina Repubblica dominicana: 700mila sono ancora gli haitiani costretti a vivere
nei campi, a fronte di 300mila morti, altrettanti feriti e un milione di senza tetto.
“Il processo di recupero è lento ma sicuro – sono state le sue parole riferite dall’agenzia
Misna – il governo si è prefissato l’obiettivo di ricostruire il Paese”. Intanto a
livello internazionale sono stati presentati progetti per il valore complessivo di
un miliardo e 600 milioni di dollari: l’impegno della comunità verso il Paese più
povero dell’America Latina. Di questi, 904 milioni sono stati destinati a progetti
specifici del governo di Port-au-Prince, dove il 70% degli edifici è stato distrutto
dal terremoto, nei settori dell’agricoltura, dell’elettricità, delle infrastrutture,
dell’istruzione della sanità. (R.B.)