Francia: il bisogno di Dio al centro degli “Stati generali del cristianesimo”
“La nostra epoca ha bisogno di Dio?”: la domanda sarà al centro della prima edizione
degli “Stati generali del cristianesimo” che si terranno a Lille, in Francia, dal
23 al 25 settembre. Organizzato dal settimanale “La Vita”, il convegno si articolerà
in forum, dibattiti e momenti di preghiera. In un’intervista pubblicata sul sito Internet
della Conferenza episcopale francese, mons. Laurent Ulrich, arcivescovo di Lille,
spiega: “È giunto il momento di far parlare cristiani di mondi diversi, persone che
vivono in quei ‘circuiti’ della Chiesa che non sono automaticamente in comunicazione
fra loro”. “La nostra epoca – continua il presule – ha bisogno di Dio né più né meno
che le epoche precedenti o seguenti. Però, oggi abbiamo l’opportunità di parlarne”,
poiché “siamo segnati da una forma di indifferenza che non soddisfa nessuno. E un
certo numero di nostri contemporanei portano nel cuore il desiderio di rimettere l’interiorità
al centro della vita”. Poi, l’arcivescovo di Lille fa un’ulteriore precisazione: “La
nostra società liberale non impedisce di parlare della fede, ma i suoi interessi sono
altrove, ossia nell’immediatezza, nella sfera materiale, nei progetti a breve termine”.
Ma tutto questo, aggiunge il presule, “non riempie a sufficienza le nostre vite. Le
invade, sì, fa molto rumore, ma non ci fa vivere davvero”. Per questo, ribadisce,
“la gente ha bisogno di ritrovare i valori fondamentali”. Tre gli argomenti che saranno
affrontati nei diversi giorni del convegno, ognuno portatore di un singolare interrogativo:
“Qual è la presenza cristiana nel dibattito pubblico?”, “C’è bisogno di un nuovo Concilio?”
e “Evangelizzare vuol dire provocare?”. A proposito di quest’ultimo argomento, mons.
Ulrich sottolinea: “Sono molti i cristiani presenti ed impegnati nella vita sociale.
Ma se è vero che la ragione del loro impegno è il legame con Cristo, è anche vero
che oggi ciò è molto difficile da dire. Queste persone portano avanti il loro operato,
ma hanno delle riserve a testimoniare la loro fede”. La provocazione, quindi, ribadisce
il presule, sta proprio nel capire se oggi si può parlare liberamente dell’amicizia
con Dio, della fede che stimola il nostro impegno. Tra i presenti agli “Stati generali
del cristianesimo” anche Bernard Podvin, portavoce dei vescovi francesi, e suor Nathalie
Becquart, co-direttrice del Servizio nazionale per l’evangelizzazione dei giovani.
(I.P.)