2010-08-26 14:15:21

Uganda: i vescovi lanciano una guida per le prossime elezioni presidenziali nel 2011


In vista delle elezioni presidenziali in Uganda, nel 2011, i vescovi del Paese hanno lanciato una guida in cui invitano tutti i partiti in lizza a rispettare i principi della democrazia e le regole del fair-play prima, durante e dopo il voto. La guida – riferisce il quotidiano locale “New Vision” ripreso dall’agenzia Apic – invita in particolare i leader politici a rinunciare agli insulti, alle provocazioni e alle agitazioni di piazza quale strumento di lotta, sottolineando che in una democrazia gli avversari hanno il dovere di rispettarsi reciprocamente. Anche il governo viene sollecitato a fare la sua parte per garantire un processo elettorale trasparente e democratico, mentre all’esercito e alle forze di polizia l’episcopato chiede “disciplina e professionalità” e di astenersi da qualsiasi interferenza indebita nel processo elettorale. L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi a Kampala dal presidente della Conferenza episcopale ugandese mons. John Baptist Odama, il quale ha richiamato il dovere dello Stato “di vegliare affinché le elezioni siano libere, senza violenze, né odio”e di “operare per una pace durevole, la riconciliazione, elezioni libere e eque”. Alla conferenza stampa, l’arcivescovo di Gulu ha quindi confermato l’impegno della Chiesa locale per una democrazia “durevole” in Uganda, anticipando che i membri del governo, del parlamento e della commissione elettorale e i funzionari pubblici riceveranno a breve una lettera pastorale dei vescovi sulle presidenziali. L’appuntamento elettorale del 2011 è stato tra i punti affrontati nel documento licenziato al termine dell’ultima plenaria dei vescovi ugandesi a giugno. Il testo, oltre ad auspicare elezioni “guidate dai valori e dai principi della democrazia” e a ribadire l’impegno della Chiesa ugandese “a rimanere sempre la voce dei senza voce,” si soffermava, tra l’altro, sull’importanza di un sistema dell’informazione libero, sottolineando che la libertà di informazione e di espressione “in una società veramente moderna e democratica, è di tutti i cittadini, sia singoli che organizzati”. (L.Z.)







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