2010-08-26 14:13:59

L’Episcopato iracheno preoccupato dopo il ritiro degli Stati Uniti per il rischio di guerra civile


Sale, dopo il ritiro degli Stati Uniti dal Paese, il numero degli attentati contro le milizie irachene che mostrano tutta la loro inadeguatezza a mantenere la sicurezza nel Paese. Preoccupato l’episcopato iracheno che continua a denunciare il rischio caos. “La guerra del 2003 ha rovesciato l’Iraq – spiega al Sir l’arcivescovo di Kirkuk, mons. Louis Sako – il suo esercito, la sicurezza, l'economia, l'unità nazionale. Il conflitto ci ha impoveriti intellettualmente. Sono tanti i professori uccisi e quelli hanno lasciato il Paese, segnato anche da inquinamento e corruzione”. Per mons. Sako, “ora c’è tanta libertà ed un lento movimento verso la democrazia” perché gli Usa “hanno piani a lungo termine per fronteggiare i problemi legati all’economia, al terrorismo e alla sicurezza. Mi pare che gli Usa – sostiene il presule iracheno - non abbiano mai voluto risolvere i problemi dell'Iraq favorendo e proteggendo la formazione di un governo forte sul quale la pressione dei Paesi vicini è preoccupante”. Davanti a tutto ciò, conclude mons. Sako, “il ritiro Usa aumenta la paura degli iracheni per una guerra civile, che potrebbe portare la divisione etnica e religiosa del Paese. Un Iraq sunnita, sciita e curdo in cui ogni componente potrebbe avere anche il suo esercito. Capro espiatorio di questa situazione saranno le minoranze, che ogni gruppo vorrebbe avere con sé”. (R.G.)








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