L'impegno del Consiglio Mondiale delle Chiese contro il razzismo
Quale impegno, quali risposte operative delle Chiese, nella dimensione ecumenica,
al razzismo ancora radicato nel mondo anche in forme e manifestazioni sottili? Il
fenomeno, oggi, è globale e interferisce sulla vita di molte comunità. Queste sono,
purtroppo «vulnerabili di fronte alle molte sfide: un intreccio di povertà, ingiustizia,
di violazioni dei diritti umani, di violenza diretta e strutturale». Una «verifica»,
sotto il profilo teologico e sociale, dell'impegno delle Chiese contro i molti volti
del razzismo è al centro di un convegno organizzato dal World Council of Churches
(Wcc) — in collaborazione con la United Church of Christ (Ucc) e l'agenzia missionaria
olandese Kerk in Actie — a Cleveland (Ohio) negli Stati Uniti. All'incontro, che
terminerà domenica 29 agosto, partecipano rappresentanti del Wcc provenienti da Stati
Uniti, Canada, Brasile, Perú, Nicaragua, Europa, Africa e India. La conferenza di
Cleveland - riferisce L'Osservatore Romano - intende anche commemorare i 40 anni
di lavoro del Wcc nell'ambito del programma per la lotta contro il razzismo. La lotta
contro il razzismo — è stato ricordato — è una priorità formativa e operativa del
Wcc ed è stata una scelta «altamente visibile» per il movimento ecumenico, che è iniziato
con il movimento americano per i diritti civili e poi l'apartheid sudafricano. Oggi
le tensioni crescenti nel mondo, le disuguaglianze sociali causate dagli interessi
economici e dalla perdita della dimensione etica nell'economia, la frammentazione
dovuta anche alla migrazione su larga scala, la perdita di potere economico da parte
di numerose comunità, sono concause di emarginazione e contribuiscono ad alimentare
«la pratica costante di discriminazione». Si tratta allora di moltiplicare l'impegno
delle Chiese nel mondo, chiamate «a lottare contro i mille volti del razzismo e della
discriminazione per promuovere la civiltà dell'accoglienza e dell'inclusione». (R.P.)