2010-08-25 12:35:01

Sudafrica. Anglicani e cattolici uniti per dire no alla nuova legge sulla libertà di stampa


CAPETOWN, 25 agosto 2010
I sudafricani si oppongano all’introduzione della nuova legge sulla libertà di stampa. È l’appello lanciato sia dall’arcivescovo cattolico di Durban, card. Wilfrid Napier, che dal quello anglicano del Sudafrica, Desmond Tutu. La normativa in questione sulla libertà di stampa, denominata Power of information act (POI), è stata proposta dal capo di Stato, Jacob Zuma, e dal suo partito, l’African National Congress (ANC); il testo prevede l’istituzione di una giurisdizione speciale per la stampa e pene pesanti per quei giornalisti e media che dovessero mettere a rischio la sicurezza nazionale. La nuova legge istituisce anche tribunali dedicati alla sorveglianza dei mass media, pene fino a 25 anni per chi sia giudicato colpevole d’infrangerla e vasti poteri per il governo nel definire quali informazioni siano da proteggere in nome della sicurezza nazionale. “Si tratta di una normativa che somiglia alla legislazione sull’apartheid”, ha detto l’arcivescovo Tutu in un discorso a braccio, pronunciato nei giorni scorsi presso l’Istituto per la democrazia di Cape Town. Quindi, l’esponente anglicano ha esortato i sudafricani a lottare per difendere la libertà di stampa, mantenendo vivo quello stesso spirito che ha reso i Mondiali di Calcio 2010, svoltisi nel Paese, un vero successo. Sulla stessa linea anche il card. Napier, il quale ha lanciato un appello direttamente al presidente Zuma: “Non permetta alla nostra nazione – ha detto il porporato – di essere screditata così in fretta dopo la meravigliosa immagine di unità e solidarietà che essa ha presentato al mondo durante la World Cup”.
(PIRO)







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