Il parlamento del Ciad ha approvato sostanziose modifiche alla legislazione che regola
il diritto di informazione, tese a garantire maggiore libertà di stampa, anche se
non mancano ombre e critiche al nuovo testo. Eliminato l'arresto per i giornalisti
accusati di diffamazione a mezzo stampa e cancellato il reato di offesa al capo dello
Stato. Vengono introdotte, invece, misure detentive (da sei mesi a un anno), pesanti
multe e perfino la sospensione delle pubblicazioni (fino a sei mesi) per chi incita
all'odio razziale, etnico o alla violenza in genere. Per il governo si tratta di modifiche
di "chiaro stampo democratico", mentre per l'opposizione, che pure sottolinea il buon
indirizzo generale, la sospensione delle testate è una misura "spropositata e facilmente
strumentalizzabile". (R.G.)