2010-08-25 14:05:20

Al Meeting di Rimini, la riflessione del primate d'Irlanda, mons. Martin, sulla figura del prossimo Beato, il cardinale John Henry Newman


Al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, giunto alla quarta giornata di questa sua edizione 2010, la mattinata di oggi è stata contrassegnata dai temi dell’immigrazione e dell’integrazione, dal confronto sul bene della scienza e sul prossimo Expò del 2015. Ieri, a suscitare attenzione, è stata la riflessione dell’arcivescovo di Dublino e primate d’Irlanda, Diarmuid Martin, dedicata alla figura del cardinale Newman, prossimo a essere proclamato Beato dal Papa. Da Rimini, ci riferisce il nostro inviato, Luca Collodi:RealAudioMP3  

Anglicano inglese, convertitosi al cattolicesimo nel 1845, alla vigilia della sua Beatificazione, Newman fu teologo, letterato e filosofo. Una figura importante sul piano della testimonianza cristiana nella società britannica e irlandese del XIX secolo, ostile alla fede e che, in parte, ricorda l’attuale. La Chiesa irlandese, ha sottolineato al Meeting di Rimini il Primate d’Irlanda, mons. Diarmuid Martin, attraversa infatti un periodo difficile a causa dello scandalo degli abusi sessuali commessi da alcuni preti su minori. “Allora come oggi è urgente che la Chiesa torni a cercare uno spazio nell’ambito culturale che non ha”. L’Irlanda è oggi fortemente laicizzata con il rischio di ridurre la fede ad una semplice “religione civica”, che “ognuno si costruisce da solo” prendendo ciò che interessa di più del messaggio cristiano. “Newman ha sottolineato che la fede non è una semplice adesione intellettuale, ma comporta dei rischi personali per cambiare il corso delle cose”. Rischi che l’uomo di oggi non è più disposto a correre.

 

“L’Irlanda – ha detto mons. Martin – ha bisogno di uomini che sappiano, come Newman, confrontarsi con la modernità partendo da una fede salda. La Chiesa irlandese non ha bisogno di riforme organizzative, ma di una fede che sfidi la modernità”. “A volte - ha concluso il Primate d'Irlanda - ci sono le crisi, i dubbi, che sembrano non portare da nessuna parte, ma il desiderio vero di Dio ci porta una luce inaspettata che è la certezza di una fede fondata sulla ragione”. Resta, tuttavia, il rischio di una gran parte della popolazione, anche cattolica, che continua a non capire la vastità del cambiamento culturale in atto con inevitabili ripercussioni negative nella vita quotidiana.








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