Sinodo Valdese: nel suo saluto mons. Debernardi invita all'ottimismo nel dialogo ecumenico
“Dobbiamo essere ottimisti sul cammino del dialogo ecumenico”. E’ il saluto che ieri
pomeriggio il vescovo di Pinerolo, mons. Piergiorgio Debernardi ha portato al Sinodo
delle chiese metodiste e valdesi che dal 22 al 27 agosto si sta svolgendo come di
consueto, a Torre Pellice (Torino). Tra i temi all'attenzione del Sinodo - riferisce
l'agenzia Sir - quest'anno figurano la crisi economica e morale, la crescente presenza
di migranti nelle comunità, il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, il dialogo con
le altre chiese cristiane, il rapporto con le coppie omosessuali. Nel porgere ai membri
del Sinodo i saluti del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale
italiana, e nel ricordare la figura di un pioniere dell’ecumenismo in Italia, mons.
Alberto Ablondi, il vescovo di Pinerolo ha detto: “Non abbiniamo mai l'ecumenismo
ad una stagione dell'anno: anche l'inverno è una stagione feconda, perché – come dice
la saggezza popolare – 'sotto la neve, pane!'”. Mons. Debernardi ha poi affrontato
un tema al centro del dibattito sinodale, quello dell'accoglienza di fratelli e sorelle
immigrati nelle chiese, ed ha detto che su questo fronte si gioca “la credibilità
del nostro essere cristiani. La loro presenza ci obbliga ad essere vigili, perché
il nostro paese sia sempre accogliente e non ceda ad una politica discriminatoria”.
Secondo i dati presentati al Sinodo da Paolo Naso, coordinatore del progetto 'Essere
chiesa insieme' della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), “sono
sempre più numerosi i pastori africani che vengono in Italia per svolgere la loro
missione. L'immigrazione ha portato in Italia non meno di 300/400mila evangelici provenienti
dall'Africa, dall'Asia, dal Sudamerica. Circa i 2/3 delle chiese locali metodiste
e valdesi registrano una importante presenza di immigrati: dati significativi ma,
in Italia, ampiamente ignorati”. (R.P.)