L’arcivescovo di San Salvador: proteggere le popolazioni dall’inquinamento del piombo
Mons. Luis Escobar Alas, arcivescovo di San Salvador, ieri, nella sua tradizionale
conferenza stampa dopo la Santa Messa domenicale, da un lato si è complimentato con
le autorità per le “recenti misure a difesa dell’ambiente e delle popolazioni a rischio
contaminazione” e dall’altro ha ribadito che occorre “fare giustizia evitando che
fatti gravi passino senza interpellare la coscienza di tutti”. Il presule si riferiva
specificamente al caso di un’industria di batterie per automobili, chiusa nel 2007,
ma mai smantellata, perché in pratica abbandonata, e dalla quale tuttora fuoriescono
sostanze inquinanti pericolose come il piombo. Il caso era tornato alla ribalta alcuni
giorni fa e sulla stampa locale erano cresciute le espressioni di “preoccupazione
e allarme da parte delle popolazioni coinvolte e da numerose organizzazioni territoriali”.
Perciò il Ministero per l’Ambiente ha deciso la creazione “di una zona d’emergenza
attorno all’industria abbandonata”, misura che mons. Escobar Alas ha salutato come
“positiva e opportuna”. “Ci auguriamo, ha aggiunto, che non sia solo buona volontà
e dunque si passi presto a cose concrete”. Secondo l’arcivescovo oggi occorre “approfondire
il caso” e chiedere alla “giustizia che si occupi della questione” che tra l’altro
“ha colpito persone molto umili”, 4 mila circa: “non è giusto che si provochi un tale
danno all’ambiente e dunque alla salute delle persone”. Ora, in un raggio di 1,5 km
attorno all'industria situata nella località di San Juan Opico (distante oltre 40
km dalla capitale del Salvador), è stato imposto una sorta di coprifuoco per tutti
a conferma che si tratta di una zona altamente pericolosa per la salute e la vita,
come d’altra parte, tempo fa, aveva già dimostrato uno studio statunitense dell’Epa,
l’Agenzia per la protezione ambientale, secondo il quale in alcuni luoghi i “livelli
di contaminazione di piombo sono spaventosi". Le prime reazioni della popolazione
interessata, che supera i 35 mila abitanti, sono state di grande soddisfazione per
le parole dell’arcivescovo. Mons. Escobar Alas ha precisato di seguire molto da vicino
la vicenda e che i suoi parroci la “ritengono di primaria importanza umana e pastorale”.
(A cura di Luis Badilla)