2010-08-23 16:00:41

62.mo anniversario dalla nascita del Consiglio Mondiale delle Chiese


Il 23 agosto 1948, ad Amsterdam, 147 Chiese di diverse confessioni e Paesi diedero ufficialmente vita al Consiglio Mondiale delle Chiese (World Council of Churces, Wcc), un movimento ecumenico che si prefiggeva l’unità dei cristiani. Oggi il Wcc – riferisce l’agenzia Misna – riunisce 349 Chiese, denominazioni e comunità di Chiese, in rappresentanza di 560 milioni di cristiani. Mentre in origine le Chiese fondatrici erano in gran parte d’Europa e del Nord America, oggi la maggioranza è costituita dalle Chiese d’Africa, Asia, Caraibi, America latina, Medio Oriente e della regione del Pacifico. Il Wcc – ritenuto la più vasta espressione del movimento ecumenico moderno – è impegnato nel rafforzare la testimonianza delle Chiese che ne fanno parte, rispondendo ai bisogni della popolazione mondiale, all’insegna dei valori di giustizia e pace, attraverso la missione e il servizio. In vista del prossimo “Vertice sugli obiettivi del Millennio” – a New York dal 20 al 22 settembre, promosso dalle Nazioni Unite – il Wcc, in un appello inviato all’Onu, ha di recente ricordato che “l’eliminazione della povertà è di per sé un obiettivo fondamentale” e che “da tempo il Consiglio ribadisce che molti dei conflitti tuttora in corso in diverse parti del mondo sono in gran parte causati dalle privazioni socio-economiche sofferte dalla gente”. La richiesta del Wcc è dunque quella di “riesaminare un sistema perverso di priorità che privilegia il salvataggio di grosse banche o l’acquisto di macchine per uccidere a discapito della liberazione di popolazioni dalla fame e dalla povertà”. In conclusione, “la scusa spesso avanzata di mancanza di risorse per sconfiggere la povertà è piuttosto indicativa di un’assenza di valori e principi morali capaci di affermare la vita, una mancanza di giustizia e di umanità”. (E.C)







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