Cile: 15 mila giovani in marcia per un Paese più fraterno e solidale
A Santiago del Cile, ieri, oltre 15 mila giovani hanno preso parte alla "Marcia della
solidarietà 2010": un modo per esprimere il proprio impegno "in favore della costruzione
di un Paese più fraterno" e, in particolare, per rendere "un omaggio affettuoso e
solidale ai 33 minatori che da due settimane sono intrappolati nella miniera di San
José". La manifestazione, organizzata dal vicariato nell’ambito delle celebrazioni
del Bicentenario dell’indipendenza del Cile, con la collaborazione della fondazione
"Padre Hurtado", si è trasformata in un’espressione corale di solidarietà per le vie
della capitale. I partecipanti hanno raggiunto alcuni luoghi della città, come le
stazioni di treni e autobus, dove quotidianamente operano centinaia di volontari di
diverse organizzazioni ecclesiali per assistere i più bisognosi. La meta finale della
marcia era il Santuario di Padre Hurtado dove li attendeva il rettore, padre Paul
Mackenzie, cappellano del "Hogar de Cristo". Si tratta della più prestigiosa tra le
istituzioni di assistenza caritativa della Chiesa locale, fondata proprio da Sant’Alberto
Hurtado. Presso il santuario, dopo un’attività all’insegna dell’arte, nata per sottolineare
la fratellanza come elemento fondamentale dell'identità cilena e delle sua radici
cristiane, i giovani hanno partecipato alla liturgia della Parola presieduta dal vescovo
ausiliario di Santiago, mons. Cristián Contreras, nel corso della quale sono state
presentate all’assemblea numerose testimonianze dell'impegno giovanile con i più deboli.
La preghiera per la salvezza dei 33 minatori intrappolati è stato il momento più commovente.
"Voi tutti, cari giovani - ha detto mons. Contreras durante la celebrazione - siete
persone in cammino continuo, pellegrini, cioè coloro che devono annunciare la Buona
Novella di Gesù Cristo; coloro che sono stati chiamati a rinnovare l'impegno cristiano
con allegria (...) rendendovi testimoni di questa grande verità: nel volto di ogni
cileno, uomo e donna, bambino o anziano, si riflette il volto di Cristo". La marcia
si è conclusa con una grande preghiera “per il Cile di domani, ma che si costruisce
oggi" e la richiesta di intercessione a Padre Hurtado, "grande pellegrino (...) affinché
ci aiuti a essere noi stessi Cristo per i fratelli più poveri e sofferenti". (A
cura di Luis Badilla)