Via libera della Corea del Nord alla ripresa dei colloqui a sei con le grandi potenze
internazionali sul suo programma atomico. Pyongyang ha garantito la sua disponibilità
alla Cina, che guida da sempre l’opzione negoziale con il regime nordcoreano. Stefano
Leszczynski ha intervistato Francesco Sisci corrispondente da Pechino per il quotidiano
La Stampa:
R. - La cosa
nuova è che questo accordo per il ritorno ai colloqui sia stato fatto solo con la
Cina. Quindi, oggi la Cina si trova in condizioni di andare dall’America e in qualche
modo trattare le condizioni per la ripresa dei colloqui a sei. Questi colloqui non
sono una questione certo semplice e lineare, perché è possibile che la Cina non voglia
parlare solo di Nord Corea e di nucleare nord coreano, ma voglia invece parlare in
generale di tutta la strategia americana intorno alla Cina. Quello che abbiamo, però,
è certamente l’apertura di una stagione di colloqui.
D. - Una stagione
di colloqui che vengono giocati sul terreno di un Paese che, tuttavia, resta diviso
e qualsiasi tentativo di riavvicinamento e di unificazione, che viene insistentemente
frustrato…
R. - In realtà, il problema cruciale della Corea è che non
c’è nessuno che voglia la sua riunificazione. Il Nord naturalmente non può, il Sud
non lo vuole, perché si tratterebbe di assumersi dei costi giganteschi. Giappone,
Cina ed altri sono anche diffidenti sulla possibilità di una riunificazione, che creerebbe
molti problemi e cambierebbe i tanti equilibri geopolitici nella regione.
D.
- Com’è la situazione della Corea del Nord e, soprattutto, in cosa consistono gli
aiuti cinesi?
R. - Gli aiuti cinesi sono per la grandissima parte solo
granaglie, riso, cereali e olio pesante, che serve per i riscaldamenti. Senza questi
aiuti, naturalmente la Nord Corea sarebbe alla fame e al freddo e questo sì farebbe
crollare la Nord Corea. Questo è uno dei punti di divergenza con alcuni settori americani.
Vale o non vale la pena far crollare la Nord Corea? Secondo i cinesi no, perché una
Nord Corea veramente allo stremo è ancora più pericolosa e potrebbe lanciare missili,
potrebbe cercare di far crollare o comunque danneggiare molto l’economia e la politica
dei Paesi vicini.