Cautela da israeliani e palestinesi sulla ripresa dei colloqui diretti sotto l'egida
Usa
C’è attesa per il comunicato ufficiale da parte della Casa Bianca che potrebbe sancire
la ripresa dei colloqui diretti tra israeliani e palestinesi. Secondo fonti dell’Amministrazione
Usa e le due parti, citate dalla stampa americana, Netanyahu e Abu Mazen avrebbero
accettato l’invito del presidente Obama ad incontrarsi il prossimo 2 settembre a Washington.
Tuttavia in queste ore prevale la cautela. Fino ad ora non è giunta alcuna conferma
né da parte israeliana né da quella palestinese.
Corea del Nord-Nucleare Via
libera della Corea del Nord alla ripresa dei colloqui a sei con le grandi potenze
internazionali sul suo programma atomico. Pyongyang ha garantito la sua disponibilità
alla Cina, che guida da sempre l’opzione negoziale con il regime nordcoreano. Stefano
Leszczynski ha intervistato Francesco Sisci,corrispondente da Pechino
per il quotidiano La Stampa:
R. - La cosa
nuova è che questo accordo per il ritorno ai colloqui sia stato fatto solo con la
Cina. Quindi, oggi la Cina si trova in condizioni di andare dall’America e in qualche
modo trattare le condizioni per la ripresa dei colloqui a sei. Questi colloqui non
sono una questione certo semplice e lineare, perché è possibile che la Cina non voglia
parlare solo di Nord Corea e di nucleare nord coreano, ma voglia invece parlare in
generale di tutta la strategia americana intorno alla Cina. Quello che abbiamo, però,
è certamente l’apertura di una stagione di colloqui.
D. - Una stagione
di colloqui che vengono giocati sul terreno di un Paese che, tuttavia, resta diviso
e qualsiasi tentativo di riavvicinamento e di unificazione, che viene insistentemente
frustrato…
R. - In realtà, il problema cruciale della Corea è che non
c’è nessuno che voglia la sua riunificazione. Il Nord naturalmente non può, il Sud
non lo vuole, perché si tratterebbe di assumersi dei costi giganteschi. Giappone,
Cina ed altri sono anche diffidenti sulla possibilità di una riunificazione, che creerebbe
molti problemi e cambierebbe i tanti equilibri geopolitici nella regione.
D.
- Com’è la situazione della Corea del Nord e, soprattutto, in cosa consistono gli
aiuti cinesi?
R. - Gli aiuti cinesi sono per la grandissima parte solo
granaglie, riso, cereali e olio pesante, che serve per i riscaldamenti. Senza questi
aiuti, naturalmente la Nord Corea sarebbe alla fame e al freddo e questo sì farebbe
crollare la Nord Corea. Questo è uno dei punti di divergenza con alcuni settori americani.
Vale o non vale la pena far crollare la Nord Corea? Secondo i cinesi no, perché una
Nord Corea veramente allo stremo è ancora più pericolosa e potrebbe lanciare missili,
potrebbe cercare di far crollare o comunque danneggiare molto l’economia e la politica
dei Paesi vicini.
Iran nucleare Oggi il presidente iraniano Ahmadinejad
ha annunciato che il suo Paese è pronto alla ripresa immediata dei negoziati con le
potenze occidentali sullo scambio di combustibile nucleare per l’arricchimento dell’uranio
avviato dalla Repubblica Islamica. Solo ieri però la guida spirituale del Paese, l'ayatollah
Ali Khamenei, aveva detto che l'Iran sarebbe disponibile per i negoziati, ma a senza
gli Stati Uniti.
Russia - Armenia Russia ed Armenia hanno esteso
la loro alleanza militare fino al 2044. L’accordo, firmato oggi a Yerevan dal presidente
russo Medvedev e il suo collega armeno Sargsyan, estende quello siglato nel 1995 che
prevedeva la presenza dei soldati russi fino al 2020. Attualmente nel Paese si contano
circa 3 mila 500 militari di Mosca. Secondo gli analisti il patto ha conseguenze sui
complessi rapporti fra l’Armenia e l’Azerbaigian.
Thailandia La Thailandia
ha decretato l’estradizione negli Stati Uniti di un trafficante di armi russo, un’ex
ufficiale dell’aviazione sovietica detenuto a Bangkok dal 2008. Una Corte d’appello
della capitale ha accolto la richiesta avanzata delle autorità statunitensi, che in
un primo tempo era stata rifiutata. Mosca ha definito la decisione “illegale” e “frutto
di pressioni”, chiedendo la liberazione dell’uomo.
Russia - roghi Il
presidente russo Medvedev ha revocato lo stato di emergenza per altre tre regioni
del centro della Russia, dopo gli incendi e le alte temperature delle settimane scorse.
Il provvedimento resta in vigore solo attorno alla città di Riazan, dove i pompieri
continuano a lavorare contro le fiamme. A Mosca piove spesso e il cielo è completamente
ripulito dallo smog. Secondo gli organi di stampa locali il bilancio complessivo dei
roghi è di 54 morti e oltre 5 mila senza tetto.
Italia-Cossiga E’
stato sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero monumentale di Sassari il feretro
del presidente emerito della repubblica Francesco Cossiga. Dopo i funerali a Roma,
ieri l’ultimo saluto nella sua città natale. Le esequie, nella chiesa di San Giuseppe,
sono state officiate dall’arcivescovo di Sassari, mons. Atzei, e dal vescovo di Nuoro,
mons. Meloni, che ha ricordato la sua scelta di una cerimonia semplice parlando di
“un ritorno alla culla, alla sua famiglia e alla sua comunità”.
Italia-politica Politica
Italiana. Vertice del Pdl oggi a Roma per la verifica nuovo programma di governo da
presentare ai finiani. Il documento – forse a settembre - potrebbe essere sottoposto
al voto di fiducia in parlamento. In caso di bocciatura il premier Berlusconi è intenzionato
a chiedere elezioni anticipate. Dello stesso avviso la Lega, con il leader Bossi che
ha chiesto il voto già a novembre o a dicembre e le dimissioni del presidente della
Camera, Fini. Il Pd preme invece per una convocazione urgente delle Camere. (Panoramica
internazionale a cura di Eugenio Bonanata)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LIV no. 232
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