2010-08-18 15:13:37

Nepal: leader religiosi uniti per una campagna contro le armi


I leader religiosi nepalesi delle più importanti comunità si sono riuniti il 16 agosto scorso a Kathmandu, per lanciare una campagna contro l’uso e la produzione delle armi. Insieme con loro, anche esperti internazionali del settore per appoggiare l’iniziativa di portata internazionale, organizzata dai network Religions for Peace e Youth. La campagna, riferisce l'agenzia Asianews, prevede una raccolta di firme. Ne sono state raccolte 10 milioni in tutto il mondo. Esse verranno inviate all’Onu e alle sedi di tutti i governi e i partiti del mondo. In Nepal sono state raccolte un milione di firme. Koichi Mastsumoto, consulente per le religioni del segretario generale dell’Onu, ha dichiarato: “La società moderna cresce nella sfiducia. I Paesi europei e americani producono armi, anche atomiche, e le popolazioni asiatiche e africane ne soffrono le conseguenze. Raccogliamo firme per fare pressione sugli Stati”. Il Nepal è uno dei Paesi che più soffre del commercio illegale di armi. Secondo il governo, almeno 10mila armi illegali circolano nella sola Kathmandu. Subas Nemwang, a capo dell’Assemblea costituente del Nepal, ha appoggiato con entusiasmo l’iniziativa: “Il Nepal sta affrontando una situazione difficile perché i partiti politici sono favorevoli allo smercio di armi e possiedono milizie private”. Fratel Jenu Rakesh, rappresentante della Chiesa cattolica, ha detto che “questo programma ci ricorda che siamo stati creati per la pace e che Dio ci invita oggi a viverla e a condividerla con gli altri”. Insieme con lui, sono intervenuti anche Kesab Prasad Chaulagain per gli indù, Nazrul Hussein per i musulmani, Nun Guruma per i buddisti, Narendra Pandey per i bahai e Naman Upadhyaya per i jainiti, antica religione indiana promotrice della non violenza.







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