La Colombia boccia l’accordo militare con gli Stati Uniti, perché “incostituzionale”.
Alla Corte costituzionale si è rivolto un gruppo di avvocati che lo ritiene non conforme
ad alcuni principi costituzionali. Il servizio di Elisa Castellucci:
La Corte
costituzionale colombiana ha respinto ieri l’accordo stipulato nel 2009 tra Washington
e Bogotà che permette ai soldati statunitensi di avere accesso e utilizzare almeno
sette basi militari in Colombia. Il presidente della Corte, Mauricio Gonzalez, ha
dichiarato che l’intesa implica nuovi obblighi per lo Stato colombiano e una prolungazione
di doveri antecedenti. L’accordo firmato il 30 ottobre 2009 dall’ambasciatore degli
Stati Uniti William Brownfield e dal ministro degli Esteri colombiano Jaime Bermudez,
aveva scatenato accese proteste già nei mesi precedenti alla firma negli altri Paesi
latinoamericani. Alla Corte costituzionale si era rivolto un gruppo di avvocati attivo
nella difesa dei diritti umani che ritenevano l’intesa incostituzionale, perché offriva
l’immunità ai militari statunitensi. Presentato da Usa e Colombia come un mezzo per
rafforzare la lotta al narcotraffico e alla guerriglia, era stato stipulato sotto
la presidenza di Alvaro Uribe, cui è succeduto ora Juan Manuel Santos, entrato in
carica il 7 agosto scorso. L’accordo è stato inoltre ritenuto dal Venezuela come “un’ingerenza
degli Stati Uniti nella regione”, capace di accrescere la tensione tra Bogotà e Caracas.