Afghanistan. La Nato ammette nuove vittime civili. Washington conferma: ritiro dal
luglio 2011
La coalizione internazionale in Afghanistan potrebbe iniziare a trasferire alcune
competenze in materia di sicurezza alle forze armate afghane. Lo ha dichiarato il
segretario americano alla Difesa Robert Gates, che ha anche ribadito che il disimpegno
statunitense avverrà nel luglio 2011. Una data considerata invece prematura dal comandante
delle forze americane ed internazionali, generale David Petraeus. Il servizio di Stefano
Leszczynski.
Mentre
dalla Casa Bianca si ribadisce l’estate 2011 come termine per il disimpegno militare
e si preme sul passaggio di consegne alle forze afghane in materia di sicurezza, un
sito internet specializzato pubblica il nuovo bilancio delle vittime tra i soldati
della coalizione. Sono oltre 2mila dall’inizio del conflitto nel 2001, mentre nel
2010 hanno finora perso la vita 434 soldati. Una situazione che fa ritenere
al generale statunitense David Petraeus prematuro il ritiro dei militari americani
entro un anno. Migliaia sono anche le vittime civili della guerra e proprio ieri il
comando della Nato ha riconosciuto di aver ucciso per errore cinque civili
afghani nel distretto di Lashkar Gah, nella provincia di Helmand, in seguito ad un
bombardamento aereo. Intanto, da un portavoce dei talebani, accusati di provocare
almeno i tre quarti delle vittime civili, è stata avanzata la singolare proposta della
creazione di un comitato congiunto per indagare sulle vittime civili del conflitto.
Del comitato – secondo i talebani – dovrebbero far parte rappresentanti speciali della
Organizzazione della Conferenza islamica, di organismi di difesa dei diritti umani
dell'Onu, oltre che dell'Isaf e del governo afghano.