Pellegrinaggio notturno a piedi al Santuario romano della Madonna del Divino Amore
Questa sera, in occasione della vigilia dell'Assunzione di Maria si tiene il consueto
pellegrinaggio notturno a piedi al Santuario della Madonna del Divino Amore. Si tratta
di un evento che si tiene ogni sabato, dal primo dopo Pasqua all’ultimo di ottobre,
con partenza a mezzanotte da Piazza di Porta Capena e arrivo alle 5.00 della domenica
mattina al Santuario. Oltre ai pellegrinaggi del sabato ne sono previsti due straordinari:
il 14 agosto, appunto, ed il 7 dicembre, vigilia dell'Immacolata Concezione. Ce ne
parla Davide Dionisi.
Tutto è pronto
per questa sera. I pellegrini percorreranno la Via Appia Antica fino al Quo Vadis,
quindi la Via Ardeatina, passando sopra le Catacombe di San Callisto e davanti al
Mausoleo delle Fosse Ardeatine. Porteranno ai piedi della Vergine, insieme alle proprie
intenzioni, anche le necessità, le speranze della città eterna e la missione della
Chiesa di Roma. Ma venire in pellegrinaggio al Divino Amore non vuol dire solo chiedere
le grazie. Ci spiega perché il rettore, mons. Pasquale Silla:
R.
– Il perché è dato dallo stesso simbolismo che presenta il pellegrinaggio notturno
a piedi. Immergersi nel pellegrinaggio della notte vuol dire avere una speranza nel
cuore e viverla intensamente per uscire dalla notte, per sfondare la notte, per arrivare
verso la luce dell’alba. Ecco perché ai pellegrini, in un modo anche molto semplice,
viene indicata questa dimensione di superamento di tutte quelle realtà che attanagliano
la vita delle persone, delle famiglie, dell’intera società e anche della Chiesa: uscire
dalla notte per andare verso il giorno.
D. - Il Santuario, punto di
riferimento per la città di Roma, che ricorda ancora la salvezza ottenuta dalla Madonna
del Divino Amore nel giugno del 1944, oggi è di tutti: la partecipazione è vasta,
varia ed ecumenica; cattolici e non, italiani e stranieri. Perché secondo lei?
R.
– Nella vita che è buio, che è fatica, ci si ritrova tutti insieme. Non c’è distinzione.
Poi si nota come al Santuario venga l’uomo: l’uomo credente, l’uomo non credente,
anche l’uomo che non sa se crede o non crede. Vediamo poi tanti altri volti, che ci
fanno capire come la Chiesa sia universale – quindi di altre religioni - il che esprime
una devozione veramente straordinaria verso la Vergine Maria.
D. - Perché
il pellegrinaggio notturno al Santuario della Madonna del Divino Amore in Roma conserva
ancora questa forte carica simbolica?
R. – Dice un grande scrittore,
Messori, che a Roma ci sono Basiliche meravigliose, ci sono opere d’arte straordinariamente
significative, però, dice lui, la gente va a quel piccolo Santuario, nella campagna
romana, a guardare quell’immagine un po’ screpolata, che non ha una mano di artista
e la devozione si effonde davanti a quel segno molto semplice. La Madonna è stata
una donna comune, che ha vissuto però le virtù in un modo straordinariamente forte,
per cui lei ci provoca sulla fede, sulla speranza e sulla carità. Lo fa, però, in
modo umano, in modo materno, in modo anche efficace, perché non ci obbliga con dei
miracoli, ci obbliga con l’evidenza dei fatti e con la tenerezza che lei sa manifestare.
Per cui il Santuario appartiene a tutti. (Montaggio a cura di Maria Brigini)