Allarme Fao per il Madagascar: invasione di locuste minaccia l'agricoltura
Sciami di locuste migratorie minacciano l’agricoltura del Madagascar. E' l'allarme
lanciato in questi giorni dalla Fao. Gli insetti provengono dalla parte sud-ovest
del Paese e stanno iniziando a diffondersi ad est e al nord, fino a Maintirano. Il
governo stima che 460 mila famiglie rurali sono potenzialmente a rischio. Per arginare
il fenomeno, sarà necessario fermare l’incremento delle locuste, prima dell’imminente
stagione delle piogge che, in Madagascar, inizia a metà ottobre. Attualmente, nell'isola
la stagione è secca e fresca, un clima poco adatto per la riproduzione delle cavallette.
Ma il tempo umido e caldo della stagione delle piogge – che dura fino a primavera
– favorirà una loro rapida crescita. In determinate condizioni, le locuste possono
produrre una nuova generazione approssimativamente ogni due mesi e fino a quattro,
durante un anno intero. L’agenzia dell’Onu ha messo in campo, la scorsa settimana,
una missione per valutare la situazione e, in stretto coordinamento con le autorità
nazionali, ha confermato la gravità del fenomeno e la necessità di avviare la sorveglianza
aerea del movimento delle locuste, sin dai primi di settembre. Secondo la Fao, urgono
15 milioni di dollari per finanziare una grande campagna su circa mezzo milione di
ettari di terreno. La Fao ha già attivato dei meccanismi per mobilitare risorse umane
e materiali e per predisporre l’entrata nel Paese di attrezzature necessarie all’avvio
delle operazioni. Le locuste non rimangono sempre in sciami – nel sud-ovest del Madagascar
– ma vivono tipicamente per conto proprio. Se però la loro densità oltrepassa la soglia
limite, nel corpo di una locusta avviene un cambiamento di natura chimica che comporta
una trasformazione comportamentale, fisiologica ed ecologica. Singole locuste cominciano
a concentrarsi e ad agire come gruppi sincronizzati o come sciami adulti, per spostarsi
in massa alla ricerca di nuove fonti di cibo, in grado di alimentare il loro numero
e adatto alla loro riproduzione. Crescendo i loro corpi, possono volare su distanze
maggiori, fino a 100 km al giorno. In tal modo, riescono a distruggere una gamma più
ampia di vegetazione e di colture: una cavalletta adulta può consumare circa il proprio
peso in cibo fresco al giorno, che corrisponde a due grammi. Già solo una parte molto
piccola di uno sciame medio mangia la stessa quantità di cibo che in un giorno assumono
2500 persone. La Fao ritiene che rispondere rapidamente al fenomeno delle cavallette
è il più completo ed efficace modo di affrontare il problema. Dal 2007 al 2009 i Paesi
del Mar Rosso, che hanno investito in preparazione alla crisi delle locuste, risorse
per un importo pari a 20 milioni di dollari, sono riusciti a impedire che l’ondata
di cavallette del deserto divenisse una vera e propria piaga. Quando il fenomeno insorse
nel 2003, Paesi del nord e del nord-ovest dell’Africa non si impegnarono ad agire
e vennero spesi circa 400 milioni di dollari per portare la situazione sotto controllo
nel 2005. (C.F.)