Nuovi sbarchi d'immigrati. Mons. Ciliberti: solidarietà e accoglienza
Avviate le procedure di espulsione per i 35 immigrati maggiorenni giunti domenica
notte sulle coste di Linosa assieme ad altri 4 minorenni, che invece sono stati affidati
a strutture agrigentine. Nella notte, inoltre, altre 12 persone sono approdate in
Sardegna. Il tema intanto è tornato al centro del dibattito politico. “Bisogna garantire
l’accoglienza agli immigrati”, ha detto mons. Antonio Ciliberti, arcivescovo
di Catanzaro-Squillace e vicepresidente della Conferenza episcopale calabra. Oggi
il presule ha concluso il meeting dei Calabresi nel Mondo, a Soverato, dal titolo
“Calabria terra di migrazione e di accoglienza”. Eugenio Bonanata lo ha intervistato:
R. - E’ giusto
e doveroso che nello spirito della solidarietà ci si apra all’accoglienza di questi
nostri fratelli - sapendo bene - soprattutto animati dallo spirito cristiano, che
la nostra patria è il mondo e che ogni uomo è nostro fratello e che nessuno ha diritto
ad esser felice da solo, ma che la nostra felicità sta soprattutto nel far felici
gli altri.
D. - Nelle ultime 48 ore sono ripresi gli sbarchi nel sud
Italia e si è riacceso il dibattito sulla normativa...
R. - Ogni uomo
ha per sé il diritto di emigrare, cioè il diritto di andare là dove potrà in pienezza
realizzare la sua identità. Non si può respingere un fratello senza alcun motivo,
perché certamente chi viene, viene con la sua povertà, viene con i suoi limiti, con
le sue indigenze. “Quale delitto ha compiuto questo per cui si respinge? Solo il diritto
di esser nato, e di esser nato in un Paese diverso da quello verso il quale orienta
le sue speranze?” Penso, che questo non sia proprio giusto!
D. - La
Caritas ha chiesto in queste ore alla politica di non fare un uso strumentale dell’immigrazione,
ma che cosa si può fare per queste persone? R. - E’ doveroso impegnarsi
a metter su una legislazione che sia confacente, e che possa salvaguardare la dignità
dell’uomo senza naturalmente intaccare altri valori.