Santiago de Compostela e i giovani: nelle parole del cardinale Ryłko
Si è concluso questa mattina a Santiago de Compostela, con una solenne celebrazione
eucaristica, presieduta dal cardinale Stanisław Ryłko, presidente per il Pontificio
Consiglio per i Laici, il pellegrinaggio ed incontro dei giovani. E ieri sera alla
veglia di preghiera, che si è svolta nello stadio di San Lazzaro, grande entusiasmo
per i giovani presenti. Tra i momenti più emozionanti della serata l’arrivo della
croce della prossima Giornata mondiale della gioventù e l’Adorazione eucaristica.
Marina Tomarro ha intervistato il cardinale Stanisław Ryłko,
che ha guidato la veglia.
R. – Questo
incontro ha un profondo significato. Innanzitutto ha voluto mandare un forte messaggio
a tutta la Spagna e a tutta l’Europa, che il cammino di Santiago non è un reperto
storico di un passato remoto, ma è qualcosa di vivo, di vivo anche oggi; ha tanto
da offrire agli uomini e alle donne e soprattutto ai giovani di oggi. Ai giovani pellegrini
di oggi ho rivolto un grande appello: prima di tutto, di farsi testimoni di tutto
ciò che hanno vissuto qui a Santiago in questi giorni. Ma questo non basta, ho rivolto
un altro appello: di farsi apostoli, di incoraggiare gli altri giovani, di non dimenticare
questo importante appuntamento con il successore di Pietro, che avrà luogo l’anno
prossimo a Madrid. E ho terminato il mio discorso proprio con un invito: “Hasta luego
a Madrid”. Quindi, ci vediamo tutti a Madrid. Non dovete mancare.
D.
– Quindi, da Santiago a Madrid, al prossimo incontro dei giovani nel 2011?
R.
– Sicuramente sì. Questo incontro è per così dire una Gmg in miniatura, che deve trovare
la sua espressione ancora più significativa intorno al successore di Pietro. E devo
dire che il Santo Padre ha tanta fiducia nei giovani: è convinto che anche questa
volta i giovani daranno una risposta forte e convincente.
D. – I giovani
sono venuti qui a Santiago, nella Casa del Señor Santiago. Che importanza
ha, allora, la figura di San Giacomo oggi? In che modo i giovani lo possono prendere
come esempio da poter seguire?
R. – E’ un esempio e anche una provocazione
per i giovani di oggi, che devono confrontarsi con la sua storia, con il suo incontro
con Gesù Cristo e con la sua risposta alla chiamata che ha ricevuto da Cristo. Questo
è un insegnamento attualissimo in tutti i tempi, per tutti noi battezzati: sentirsi
chiamati alla sequela di Cristo. Questa testimonianza dell’apostolo conserva la sua
attualità e la sua forza persuasiva anche oggi, perché i giovani che vengono qui si
sentono interpellati da questo esempio dell’apostolo, interpellati e spinti a porsi
delle domande, delle domande serie sul proprio essere cristiani, sul proprio rapporto
personale con Cristo.(Montaggio a cura di Maria Brigini)