2010-08-08 12:27:36

No alla sete di dominio, sì alla logica dell’amore di Dio: così il Papa all’Angelus


Il differente valore della persona e delle cose e l’invito a sperare in Dio: al centro della riflessione del Papa alla recita dell’Angelus a Castelgandolfo, durante la quale ha ricordato i Santi che verranno celebrati in questa settimana. A partire da San Domenico di Guzman che la Chiesa celebra oggi. Poi i saluti in varie lingue accolti da cori particolarmente festosi. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

“Il nostro cuore viene aperto ad una speranza che illumina e anima l’esistenza concreta”: così il Papa parla dell’incontro con Dio, dell’incontro con il Vangelo:

“Abbiamo la certezza che 'il Vangelo non è soltanto una comunicazione di cose che si possono sapere, ma è una comunicazione che produce fatti e cambia la vita. La porta oscura del tempo, del futuro, è stata spalancata. Chi ha speranza vive diversamente; gli è stata donata una vita nuova'".

Avere fiducia in Dio è capire il valore che ogni persona ha agli occhi di Dio. Non è – spiega il Papa – lasciarsi andare al disimpegno. “Gesù nel Vangelo di oggi attraverso tre parabole – sottolinea Benedetto XVI - illustra come l’attesa del compimento della «beata speranza», la sua venuta, deve spingere ancora di più ad una vita intensa, ricca di opere buone: «Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma».

“E’ un invito ad usare le cose senza egoismo, sete di possesso o di dominio, ma secondo la logica di Dio, la logica dell’attenzione all’altro, la logica dell’amore”.

E Benedetto XVI ricorda i Santi che la Chiesa celebra in questa settimana, ricordando che “hanno impostato la loro vita proprio a partire da Dio e in vista di Dio”.

“Oggi ricordiamo san Domenico di Guzman fondatore, nel XIII secolo, dell’Ordine Domenicano, che svolge la missione di istruire la società sulle verità di fede, preparandosi con lo studio e la preghiera. Nella stessa epoca santa Chiara di Assisi, - di cui faremo memoria mercoledì -, proseguendo l’opera francescana, fonda l’Ordine delle Clarisse. Ricorderemo il 10 agosto il santo diacono Lorenzo, martire del III secolo, le cui reliquie sono venerate a Roma nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura. Infine, faremo memoria di altri due martiri del Novecento che hanno condiviso il medesimo destino ad Auschwitz. Il 9 agosto ricorderemo la santa carmelitana Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein, e il 14 agosto il sacerdote francescano san Massimiliano Maria Kolbe, fondatore della Milizia di Maria Immacolata. Entrambi hanno attraversato l’oscuro tempo della Seconda Guerra Mondiale, senza perdere mai di vista la speranza, il Dio della vita e dell’amore.”

Dopo la recita della preghiera mariana, i saluti in varie lingue. In francese il ricordo di Abramo e Sara, “modelli di credenti, esempio di come la fede feconda l’esistenza cristiana”. In inglese l’invito a ricordare che “tanto abbiamo ricevuto dalla bontà di Dio e tanto ci sarà richiesto di donare”. In polacco un pensiero “ai partecipanti al Pellegrinaggio a piedi di Cracovia, nonché al Pellegrinaggio accademico di Varsavia, i quali per la trentesima volta si incamminano verso quel santuario nazionale”.

Poi il saluto in italiano:

"Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana. In particolare mi rivolgo ai gruppi giovanili di Grumolo Pedemonte, San Martino di Lupari e Sondrio, ed auspico che le importanti esperienze formative di questi giorni possano portare abbondanti frutti spirituali. A tutti auguro una buona domenica."







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