L’arcivescovo di Perugia ai giovani: le vacanze, tempo di riposo, in cerca di Dio
Agosto, tempo di vacanze per eccellenza. Le città si svuotano, mentre si riempiono
i luoghi di villeggiatura. Ieri numerose arterie stradali italiane sono rimaste intasate
con decine di chilometri di code. Il rischio, a volte, è che lo stress della vita
quotidiana contagi anche le ferie. Sulla bellezza e sul significato del riposo nelle
vacanze, l’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti ha scritto una lettera
ai giovani. Federico Piana lo ha intervistato:
R. - Ho detto
prima di tutto ai ragazzi che il riposo ci mette in cerca di Dio, perché ci dà la
possibilità di poter riflettere, di poter rientrare in noi stessi e, quindi, proprio
nell’intimo di noi stessi cercare Dio. Il riposo, però, è anche occasione di esercizio
di volontariato. Se penso alle nostre parrocchie, a tutto quello che fanno gli animatori,
i catechisti, gli scout, che animano tutto il mondo dei ragazzi e degli adolescenti,
allora le vacanza diventano un momento prezioso di riposo, un momento di ricerca di
Dio ed anche l’esercizio di una carità attraverso il volontariato, che in altri tempi
dell’anno è molto più difficile poter esercitare.
D. - Come possiamo
anche noi - e quindi non solo giovani, ma anche adulti - mantenere lo sguardo rivolto
verso il Signore quando siamo in vacanza? Sappiamo che le vacanze ci distolgono un
po’ dall’essere vicini al Signore…
R. - E’ il Signore stesso che dice
“Venite da me e riposatevi un po’”. Il riposo - se è vero riposo e se non è certamente
passare la vita in situazioni sfrenate oppure soltanto di svago e basta - ci fa riscoprire
il gusto del vivere. Quando noi riscopriamo il gusto del vivere, che abbiamo smarrito
nel caos metropolitano, nel frastuono delle musiche assordanti, possiamo veramente
recuperare anche uno spazio per il silenzio e per la preghiera. Io credo che veramente
sia legato al concetto di sano riposo anche questo fatto di riscoprire un nuovo gusto
per la vita e per tutte le cose belle della vita e naturalmente c’è anche il rapporto
con il Signore e con la preghiera. Nella calma crescono anche le relazioni, perché
solo nel silenzio si capiscono anche le voci più significative che abitano il nostro
cuore e si capiscono meglio anche le necessità degli altri. (Montaggio a
cura di Maria Brigini)