2010-08-08 13:23:02

Centenario del decreto “Quam singulari Christus amore”: la riflessione del cardinale Antonio Cañizares Llovera


Nel centenario del decreto “Quam singulari Christus amore”, con cui Papa Pio X abbassava a 7 anni l'età per la prima comunione, il card. Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, ha riportato l’accento sulla predilezione, lo sguardo amorevole, l’attenzione e la sollecitudine con cui la Chiesa guarda ai bambini. “Con questo decreto – è il messaggio del porporato - Pio X, il grande e santo Papa della pietà e della partecipazione eucaristica, con il desiderio di rinnovamento ecclesiale che ispirò il suo pontificato, insegnò a tutta la Chiesa il senso, il momento, il valore e la centralità della Santa Comunione per la vita di tutti i battezzati, compresi i bambini” e “sottolineava e ricordava a tutti l'amore e la predilezione di Gesù per i bambini poiché egli, oltre a farsi bambino, manifestò il suo amore verso di loro con gesti e parole. Al punto di dire: “Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli”; “Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio”. Per questo – continua il cardinale Cañizares Llovera – la Chiesa “come madre amorevole, auspica che i suoi figli piccoli, i primi nel regno dei cieli, partecipino presto, con la debita disposizione, del dono migliore e più grande che Gesù ci ha lasciato in memoria sua: il suo corpo e il suo sangue, il pane della vita. Grazie alla Santa Comunione, Gesù in persona, Figlio unico di Dio, entra nella vita di chi lo riceve e prende dimora in lui”. La prima comunione dei bambini – ha poi spiegato - è come l'inizio di un cammino insieme a Gesù, in comunione con lui: l'inizio di un'amicizia destinata a durare e a rafforzarsi per tutta la vita con lui; l'inizio di un cammino, perché con Gesù, uniti senza separarci, procediamo bene e la vita diventa buona e gioiosa; con lui dentro di noi possiamo essere senza dubbio persone migliori. La sua presenza tra noi e con noi è luce, vita e pane nel cammino. L'incontro con Gesù è la forza di cui abbiamo bisogno per vivere con allegria e speranza”. Un regalo del Cielo, “il più grande” dice il porporato, di cui tutti hanno bisogno, per nutrire l’anima, crescere e maturare nelle nostre vite. “Di fronte a quanto sta accadendo con i bambini e all'ambiente così avverso in cui crescono – conclude il Prefetto della Congregazione per il Culto Divino - non priviamoli del dono di Dio: può essere, è, la garanzia della loro crescita come figli di Dio, generati dai sacramenti dell'iniziazione cristiana in seno alla Santa madre Chiesa. La grazia del dono di Dio è più potente delle nostre opere, e dei nostri piani e programmi”. (C.D.L.)







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