2010-08-07 11:22:22

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica


In questa 19.ma Domenica del Tempo ordinario la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesù invita i discepoli ad avere fiducia in vista del suo ritorno, accumulando tesori sicuri in cielo. “Siate pronti” ci dice il Signore:

“Se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo”.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Quando i ladri vengono in casa e mettono tutto a soqquadro, noi rientrando ci troviamo non solo derubati delle cose preziose, ma anche feriti e umiliati dal disordine caotico che troviamo. Che desolazione! Ecco in questo Vangelo Gesù parla di sé come di un ladro: audace paragone, ma serve a dire che la sua venuta avverrà nel momento che meno ce l’aspettiamo. E quindi bisogna vigilare con attenzione e dedizione, custodendo il tesoro della grazia e della fede, mettendo a frutto i doni ricevuti. Si può attendere il Signore con paura: perché temiamo il suo giudizio severo. Oppure si può attendere con desiderio e speranza: perché non ci si sente servi, ma amici e da lui amati. Dipende da quello che passa per il cuore: se Lui è il nostro tesoro, il cuore saprà guidarci nell’attesa, e le opere saranno buone. Se invece il cuore ha altre priorità, allora la sua venuta sarà vista con fastidio, e perfino con paura. E non c’è niente di più perverso della paura. “Non temere, piccolo gregge!”, dice Gesù in apertura del brano. L’opposto della paura è la fiducia. Che non manchi mai, e il cuore sarà più sereno.







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