Alluvioni in Pakistan. Mons. Saldanha: dramma devastante, milioni di persone inermi
Oltre 1.500 vite umane e più di 4 milioni e mezzo di persone rimaste coinvolte. E’
il bilancio, ancora provvisorio, delle inondazioni che in questi giorni hanno colpito
il Pakistan. Ingenti anche i danni materiali. Oltre 30 mila abitazioni sono state
distrutte, 3 milioni sono i senza tetto, e molte strade risultano impraticabili. Più
di 40 ponti sono crollati e scuole e ospedali sono stati sommersi dall’acqua. Il dramma
delle inondazioni riguarda diverse aree del Paese come sottolinea l’arcivescovo di
Lahore, mons. Lawrence John Saldanha, intervistato da Emer McCarthy,
del programma inglese della nostra emittente:
R. - The
floods have hit… Le inondazioni hanno colpito in modo devastante un gran
numero di persone. Sono cominciate nel nord del Paese, nell’area del Kashmir, del
grande fiume Indo, dove sono caduti oltre 30 centimetri di pioggia in un giorno circa.
Tutta quella pioggia ora sta scorrendo come un grande tsunami verso il mare e adesso
si trova a Sindh. Ovunque sia passato, questo fiume si è portato via migliaia di case.
E’ un disastro enorme, un evento devastante. Non abbiamo mai avuto una tale calamità
prima d'ora e non sappiamo davvero dove cominciare, perché le persone si sentono travolte
e impotenti.
D. - La zona più colpita è la parte nordoccidentale del
Pakistan. Come si cerca di intervenire in quell’area?
R. - They're trying
to set up camps... Si cercano di allestire dei campi, ma non sono bene organizzati
ed equipaggiati. Servono elicotteri, che sono l’unica speranza di sopravvivenza per
queste persone. Swat per esempio, è stata gravemente colpita e per questo ora stiamo
cercando di distribuire tende e cibo nel nord-ovest. Stiamo cercando di fare qualcosa.
Abbiamo paura che piova di nuovo. Al momento non sta piovendo, ma quello che vediamo
sono i molti danni fatti alle strade, ai ponti e alle case. Le strade e le vie di
comunicazione sono state molto colpite. Quindi, bisogna riaprire le strade come anche
i ponti. Adesso le inondazioni hanno colpito il centro del Pakistan, Sindh, e la diocesi
di Multan. Le alluvioni hanno devastato città e villaggi. Ho sentito che alcuni cattolici
si sono spostati all’interno dell’area, dove gli è stato offerto un rifugio e dove
un parroco si sta occupando di loro. Ho sentito parlare di centinaia di famiglie che
sono state trasferite in quella zona. La commissione che si occupa dei disastri naturali
è attiva nel nord e sta cercando di fare una stima dei danni.