Gli incendi devastano la Russia. Mons. Mennini: accolto con speranza l'appello del
Papa
In Russia sono almeno 50 le persone morte a causa degli incendi che infuriano nel
Paese da due settimane e che non accenano a diminuire d'intensità. La situazione si
aggrava: ogni giorno si registrano più di 300 roghi e, secondo le previsioni, le temperature
resteranno oltre i 40 gradi fino alla metà del mese. Afa, fumo e smog hanno poi portato
il livello di inquinamento oltre i limiti di guardia. I soccorritori vanno incontro
a numerose difficoltà e il Cremlino ha decretato lo stato di emergenza. Nel Paese,
intanto, è stato accolto con speranza l’appello lanciato ieri dal Papa, come sottolinea
al microfono di Gabriella Ceraso il nunzio apostolico nella Federazione Russa,
mons. Antonio Mennini:
R. Prima
di tutto è stato accolto con tanta gratitudine perché il Santo Padre ha rivolto il
suo pensiero a queste popolazioni. E poi è stato accolto e con tanta speranza, perché
le parole del Santo Padre fanno sentire anche alla gente russa, come veramente la
Santa Sede, la Chiesa cattolica non trascuri le loro vicende anche così tragiche.
D.
– Dalle notizie che giungono, sembra che la gente sia veramente disperata per queste
temperature altissime e per la distruzione totale di campi e interi villaggi…
R.
– Si, regioni intere come la Campania e come il Lazio sono state avvolte dalle fiamme.
L’estensione delle foreste è talmente ampia. Non c’è soluzione di continuità, i morti
sono stati trovati nelle macerie delle case, in queste case soprattutto di legno.
Poi corpi senza vita sono stati trovati anche vicino ai fiumi. In molti hanno cercato
di salvarsi recandosi vicino ai fiumi. Proprio lunedì scorso sono voluto andare a
visitare alcuni luoghi nella regione di Novgorod. In questa zone tutto è bruciato,
tutto è distrutto.
D. – Sembrerebbe che gli stessi abitanti dei villaggi
distrutti si diano da fare in queste ore per far fronte alle emergenze. A che punto
sono i soccorsi?
R. – Bisogna dire che il presidente e il primo ministro
russi si sono subito dati da fare. Ho visto all’opera tanti pompieri, tanti soldati,
anche dei volontari. Ora vedremo come anche noi, come Chiesa cattolica, potremo aiutare
soprattutto quelli meno abbienti.
D. – Nella distruzione sono rimasti
coinvolti molti campi di grano, una ricchezza fondamentale per la Russia..
R.
– Purtroppo sì, infatti, hanno già detto che dovranno importare non so quante tonnellate
di grano per la prima volta dopo tanti anni. Dicono i metereologi che una situazione
del genere si era verificata 130 anni fa. Bisogna poi pregare perché cresca un sentimento
di solidarietà fra tutti.
D. – Sì, il Papa infatti ha chiesto proprio
anche questo, la collaborazione internazionale..
R. – Si infatti, il
governo ha chiesto l’aiuto dei Paesi vicini. Credo che i primi ad intervenire saranno
i tedeschi, anche perché hanno più mezzi.