Funerali ad Afragola. Mons. Di Donna: priorità assoluta all'edificazione di case sicure
Centinaia di persone hanno partecipato questa mattina nella chiesa di san Giorgio
Maggiore ad Afragola, in provincia di Napoli, ai funerali di Pasquale Zanfardino,
sua moglie Katia Tromba e Anna Cuccurullo, morti nel crollo di una palazzina la notte
del 31 luglio. “Sono vittime di una fame cronica di case e che porta tanti giovani
a fare sacrifici enormi e ristrutturazioni in economia”, ha detto il vescovo ausiliare
di Napoli mons. Antonio Di Donna celebrando le esequie. Intanto proseguono
le indagini sulla tragedia dovuta forse ad infiltrazioni d’acqua o alla fatiscenza
dell’edificio. Ma si punta il dito anche sull’abusivismo edilizio: secondo Legambiente
le aree urbanizzate in Campania sono aumentate del 700% in 40 anni. Per un commento
Paolo Ondarza ha intervistato mons. Di Donna:
R. - Credo
che sia un bisogno primordiale questa fame cronica di case, che spinge una coppia
di giovani sposi a fare molti sacrifici, a fare lavori in economia, magari per aggiustare
la casa anche senza permessi, per avere una famiglia. Quindi ho invitato soprattutto
i responsabili della cosa pubblica a mettere nell’agenda delle priorità una casa,
una casa sicura, specialmente per le giovani coppie. E’ un fatto contraddittorio che
ad un chilometro di distanza dalla strada dove è crollata la casa stia sorgendo un’opera
avveniristica, la stazione dell’alta velocità, con materiali ultratecnologici, strutture
portanti capaci di resistere per secoli e che a meno di un chilometro ci siano case
che si reggono su travi di legno marcite.
D. - C’erano stati, infatti,
dei segni premonitori del crollo…
R. - C’erano stati dei segnali, degli
avvertimenti, che forse non sono stati colti.
D. - Alcuni dati diffusi
raccontano che l’80 per cento degli edifici nel quartiere di San Giorgio andrebbero
tenuti sotto osservazione…
R. - Questo è un fatto diffuso in tutti i
nostri vecchi Paesi, nei quali non si interviene adeguatamente. Forse mancano i fondi
o, se ci sono, non vengono usati per questo. Bisogna riconoscere che, al di là delle
negligenze delle amministrazioni, c’è però anche il fai-da-te. Molti da noi lavorano
nell’edilizia. Quindi, c’è l’abitudine a fare da soli, magari senza autorizzazione.
D.
- Quindi, sta parlando del fenomeno dell’abusivismo. Ci sono seimila case abusive
in Campania costruite ogni anno…
R. - Sì, non conosco il dato, però
certamente non c’è un attento sopralluogo del sottosuolo. Le nostre aree sono piene
di caverne di tufo. Allora occorrerebbe davvero forse, da parte di chi amministra,
mettere al primo posto questo problema, e da parte dei cittadini comuni di non approfittare
della negligenza degli amministratori per aggirare la legge.
D. - Ha
colpito la partecipazione della gente alle esequie, anche perché oggi il messaggio
che viene da Afragola è inequivocabile: ci sono negozi chiusi, c’è il lutto cittadino,
ma c’è anche il timore che episodi analoghi possano verificarsi ancora…
R.
- Mi dicono che ci sono centri storici, ci sono case vecchie, che vengono ristrutturate
alla buona. Il mio appello è che queste morti non siano sprecate.